ROMA, 23 Marzo – Una condanna a 14 anni di reclusione e un’assoluzione. È questa la decisione a cui è giunta il gup Antonella Capri al termine del processo celebrato con rito abbreviato per l’omicidio dell’imprenditore Roberto Ceccarelli.
Ceccarelli, 45 anni, venne ucciso a colpi di pistola lo scorso 8 aprile in via Col di Lana nel quartiere Prati a Roma, davanti al noto caffè Vanni. Gli imputati accusati dell’omicidio sono Attilio Pascarella, 70 anni, e Daniele Pezzotti, 35. Per entrambi le accuse erano di concorso in omicidio volontario, detenzione e porto d’armi. Il pm aveva chiesto 30 anni per entrambi. La richiesta non è però stata accolta dal gup che ha deciso che il primo dovrà scontare 14 anni di reclusione mentre il secondo è stato assolto per non aver commesso il fatto. A Pascarella, il gup oltre ad aver ridotto la pena di un terzo, per la scelta del rito abbreviato, ha concesso le attenuanti generiche ed escluso l’aggravante della premeditazione. Pascarelli confessò di aver ucciso l’imprenditore e di averlo fatto per disperazione. Aveva raccontato che Pascarelli gli doveva 70 mila euro, investiti in una società poi fallita. Per la Procura anche Pezzotti vantava un credito di 35 mila euro per l’acquisto di un immobile a Ponte Milvio e più di 50 mila per la costituzione di una società che in realtà non è mai esistita.
Per la Procura, l’agguato a Ceccarelli era stato premeditato. I due infatti avrebbero atteso l’uomo e poi l’avrebbero freddato con dei colpi di pistola. Dietro all’omicidio ci sarebbero il tentativo di fuga da parte di Ceccarelli che aveva spiegato ai suoi creditori che non poteva restituire loro il denaro che gli doveva.
Mariella Laurenza