ROMA, 22 Marzo – Le indagini sulla morte della 23enne Paola Caputo sono state chiuse dalla Procura di Roma. L’unico imputato risulta essere l’ingegnere Soter Mulè, 44enne, che rischia il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale e lesioni gravi. La ragazza era morta durante un gioco erotico nella notte tra il 9 e 10 luglio scorso nel garage di un palazzo che era stato affittato in parte all’Enav e in parte all’Agenzia delle Entrate.
Mulè, oltre all’omicidio preterintenzionale, è accusato anche di lesioni gravi per aver mandato in coma un’altra ragazza, coinvolta anch’essa nella pratica. Le due accuse non hanno tenuto conto della richiesta avanzata dal gip e dal tribunale del riesame di accusare Mulè di omicidio colposo, poiché le due donne avevano dato il consenso alla pratica erotica, detta Shibari.
Per l’accusa, invece, l’ambito in cui è avvenuto il gioco tra i tre è stato illecito altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di chiedere il consenso alle due ragazze e non sarebbe stata necessaria nemmeno la presenza di strumenti utili a soccorrere i partecipanti al gioco. Con le indagini chiuse, adesso gli avvocati difensori di Mulè, che nel frattempo ha fatto sapere di aver abbandonato pratiche di sesso estremo, hanno venti giorni di tempo per presentare documenti integrativi che possano alleggerire la posizione del loro assistito oppure chiedere un nuovo interrogatorio, così da trovare elementi che possano attenuare le accuse mosse.
Augusto D’Amante