ROMA, 15 Marzo – Dopo i cruenti fatti di Roma del 10 ottobre scorso, dove un sostenuto numero di “indignati” a seguito di una manifestazione ingaggiò una vera e propria battaglia contro le forze dell’ordine, il Tribunale di Roma, con rito abbreviato, ha inflitto 4 anni al giovane studente pugliese, Valerio Pascali con l’accusa di resistenza aggravata e lancio di pietre contro la Polizia e i Carabinieri.
Il GUP di Roma, Anna Maria Fattori, ha dunque accolto tutte le istanze del Pubblico Ministero, Roberto Felici. L’unica magra consolazione per Pascali è stata la concessione degli arresti domiciliari. Ad attendere la sentenza, mercoledì scorso, insieme ai familiari, anche un gruppo di NO TAV che ha voluto manifestare la propria solidarietà al giovane studente pugliese. Nel frattempo, gli avvocati difensori, Marcello Petrelli e Filippo Morlacchini, fanno sapere che attenderanno qualche giorno prima di depositare il ricorso contro la sentenza.
Come si poteva prevedere, la Giustizia ha usato il pugno duro contro chi manifesta il proprio dissenso in maniera esagitata e violenta. A differenza di molte altre occasioni, dove spesso i più facinorosi rimanevano impuniti, stavolta, anche sotto l’incalzare dell’opinione pubblica che reclama pene esemplari, il codice penale e’ stato interpretato alla lettera.
Silvio Manzi