Rinviati a giudizio 5 medici del Fatebenefratelli per il decesso di un paziente

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ROMA, 13 Marzo – Il 23 settembre 2010 moriva Virgilio Nazzari, in seguito a un’operazione chirurgica nell’ospedale Fatebenefratelli di Roma. I cinque medici accusati di aver fatto morire il paziente 52enne vengono adesso rinviati a giudizio dal gup Maria Bonaventura. L’operazione consisteva in un’asportazione del rene sinistro. Quello di cui sono accusati i dottori è di aver scambiato l’arteria renale con l’arteria mesenterica. Una distrazione che ha determinato la morte del paziente per la necrosi di alcuni organi quali la milza, l’intestino, il pancreas e la colecisti. Virgilio Nazzari non è morto immediatamente, ma dopo un’agonia durata più di un mese e dopo aver subito ben 6 operazioni.

La vedova, Graziella Nazzari, ha commentato così la decisione del gup: “Attendevo con ansia l’inizio del processo a carico dei medici e in particolare del chirurgo che ha operato, Simone Vita. Non mi capacito ancora oggi di come il chirurgo possa aver commesso un errore così macroscopico e soprattutto mi chiedo come mai non l’abbia riconosciuto nelle ore immediatamente successive all’operazione, così da poterlo rioperare subito per salvargli la vita”.

Da parte dei legali della famiglia Nazzari, Francesco Lauri e Giovanna Zavota di Osservatorio Sanità, arriva invece una precisazione: “Bisogna riconoscere che alcuni medici non meritavano il processo poiché oggettivamente estranei ai fatti”. I legali si dicono comunque soddisfatti per il rinvio a giudizio del chirurgo che materialmente ha svolto l’intervento.

Ornella Spagnulo

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