ROMA, 2 Marzo – Un volo di 30 metri, è costata la vita ad un operaio 27 enne, Luigi Termano. Il ragazzo lavorava nel cantiere della metro C di Torre Maura. Intorno alle 20 del 29 febbraio, nell’area transennata di via Casilina, si lavorava alla luce delle cellule fotoelettriche, quando il giovane operaio napoletano, ha perso l’equilibrio in un pozzo profondissimo.
Il ragazzo che lavorava per la ditta Co.Ge.Di, è stato dichiarato clinicamente senza vita, e per protesta i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil insieme ai lavoratori sono stati in presidio per tutto il giorno, proclamando uno sciopero generale per oggi 2 marzo, su tutto il cantiere della metropolitana C, che inoltre sarà posto sotto sequestro dai carabinieri di zona. Crescono numerose polemiche tra i sindacati, in particolare riguardanti le ore e condizioni lavorative pessime a cui devono sottostare i dipendenti. E’ evidente che quest’incidente dimostri quanti siano scarsi i controlli sulle condizioni di lavoro imposte agli operai, e quanto questi manchino anche negli appalti pubblici, non solo in quelli privati.
Alcune ipotesi non escludono che la caduta dell’operaio possa essere stata provocata da un improvviso malore. I colleghi stessi sono subito intervenuti per tirarlo fuori dal pozzo, utilizzando una gru che si trovava nel cantiere, con la quale due di loro si erano calati per recuperare il corpo. Il segretario generale della Filca Cisl di Roma e provincia Andrea Cuccello, richiede un maggior chiarimento riguardante la fretta che le istituzioni hanno di consegnare le opere, piuttosto che mantenere alta la sicurezza degli operai per mille euro al mese, rischiano la loro vita per lavorare.
Valeria Racano