ROMA, 29 Febbraio – Una targa artigianale, in bella vista al centro in un locale in zona Prati a Roma, con una scritta insultante e una connotazione omofoba. A notarla, alcuni avventori del pub, che si trova in Via Andrea Doria. “ Sono molto meglio i pantaloni rotti nel c…, che il c… rotto nei pantaloni”, recita il cartello affisso su una colonna al centro del locale. Questo cartello, poi, ha suscitato molte polemiche e ha fatto nascere una forte protesta.
Il gay center si è risentito fortemente dell’accaduto e ha mosso una richiesta esplicita al Campidoglio affinché venga tolta la licenza al locale in questione. “Chiediamo al Campidoglio – si legge in un comunicato del Gay Center – in base al regolamento comunale che prevede tra le finalità degli aventi diritto alla licenza: “La promozione di una logica di equiparazione tra tutela dell’interesse individuale e garanzia del rispetto dell’interesse collettivo”, di applicare le eventuali sanzioni previste e/o la sospensione della licenza. Inoltre, chiediamo alle associazioni dei commercianti di avviare subito un percorso di monitoraggio e formazione per le imprese del territorio, che hanno il dovere di essere aperte a tutti anche perché rafforzare i diritti vuol dire anche far crescere l’economia, come da anni hanno capito le principali metropoli del mondo. Serve, proprio come avviene all’estero, l’istituzione di un marchio per gli esercizi commerciali gayfriendly, così da stabilire un codice chiaro e concreto di azioni per promuovere a livello internazionale le realtà che si impegnano maggiormente”.
Il cartello esposto in quel pub è sintomo di una forte sotto cultura che è innata in alcune persone ed è segno di ignoranza e di intolleranza, nonché di mancanza di rispetto per gli altri. Non sono solo i gay le persone che sono rimaste offese da questo, ma anche tutte le altre che rispettano il prossimo e che hanno un forte senso di civiltà. Cosa, quest’ultima, che dovrebbero avere anche gli abitanti di una città come Roma, visto che vuole essere una capitale Europea al passo con le altre, non dovrebbe permettere che accadano questi fatti spregevoli e di intolleranza.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, spiega che non solo quel cartello va rimosso ma dovrebbero essere prese delle misure più urgenti e drastiche. Questo pub, così come altri esercizi commerciali, lavorano grazie ad una licenza che viene assegnata loro dal Comune. Quindi è necessario portare avanti un lavoro con le Istituzioni e con le associazioni dei Commercianti perché una licenza pubblica non venga concessa a chi vuole farsi portavoce di messaggi di odio e di discriminazione. Questa è la soluzione che vuole adottare Marrazzo per fare in modo che avvenimenti del genere non accadano più.
Sabrina Bachini