ROMA, 24 Febbraio – I reati ipotizzati dalla procura di Roma sono falso materiale e ideologico, ipotesi riscontrate per le presunte irregolarità legate all’individuazione dei siti alternativi alla discarica di Malagrotta, più precisamente Corcolle-San Vittorino e Riano, siti che dovrebbero ospitare i rifiuti della capitale dopo la chiusura di Malagrotta che dovrebbe avvenire per giugno.
I carabinieri del Noe stanno provvedendo agli accertamenti sulla veridicità delle informazioni fornite dagli esperti al commissario Giuseppe Pecoraro, in particolare in merito alle informazioni riguardanti la distanza dai centri abitati, che secondo alcuni non sarebbe stata rispettata. Roberto Cucchiari, procuratore aggiunto e coordinatore degli accertamenti sull’indagine e i sostituti Maria Cristina Palaia e Alberto Galanti, cercano di fare chiarezza anche su quali fossero stati i motivi per i quali, in un documento della Regione sulla localizzazione dei siti, un’area del comune di Allumiera sia stata abolita e poi riinserita in quella di Corcolle, a poco più di 700 metri da Villa Adriana, uno dei motivi per cui gli investigatori hanno perquisito gli uffici della Regione.
“Ci auguriamo che il prefetto Pecoraro si fermi e cerchi dei siti idonei che non siano a un passo da siti archeologici di rilevanza mondiale”, quanto afferma Umberto Barberini, portavoce del movimento “Salviamo Villa Adriana”. Il sindaco di Roma tranquillizza e dice che la procura farà chiarezza, insistendo però sul fatto che bisogna andare avanti nelle procedure per aprire questi centri di raccolta dei rifiuti, evitando abbondanti polemiche che rischiano di ritardare la chiusura della discarica.
Valeria Racano