Sala Arrigoni: il Tribunale Civile a favore degli attivisti

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ROMA, 23 Febbraio – Il gioco d’azzardo è sempre più diffuso nel tessuto della società italiana. Il business è costante crescita. oltre ai casinò online, sui quali si può giocare, ad esempio, al poker cash o alla roulette gratis o a pagamento, spesso si nota che in molti locali sfitti vengono aperte delle sale slot. E questo era anche il destino della Sala Vittorio Arrigoni, un tempo chiamata Cinema Palazzo, a San Lorenzo, in Piazza Sanniti.

La Sala Arrigoni, che oltre ad essere stato un conosciuto cinema ad inizio ‘900 e anche un centro culturale e di aggregazione importante durante tutto lo scorso secolo, al momento è in affitto alla società Camene SPA, la quale ha l’intenzione di ristruttuare lo stabile e riqualificarlo aprendo un casinò.  Ma agli attivisti di Action non è piaciuto il progetto e per osteggiarlo hanno occupato la Sala, aiutati anche da alcuni abitanti del rione e dalla Guzzanti. Entrambe le parti si accusano a vicenda, asserendo che l’altra parte non operi legalmente.

La vicenda iniziò il 15 aprile scorso, quando gli attivisti occuparano l’ex cinema. La risposta da parte della Camene ovviamente non si fece aspettare, dopo qualche giorno li denunciò, ma il caso fu archiviato. In seguito la Camene ovviamente ritornò alla carica e in dicembre la Procura ordinò il sequestro e iscrisse agli atti 5 indagati, tra i quali anche Sabrina Guzzanti. Ma la scorsa settimana, Tribunale Civile, con una sentenza, ha dato ragione agli occupanti e ha di conseguenza ricusato il “reintegro in possesso” alla Camene.

Di certo, gli amanti di cinema vorrano che questo luogo storico non sia dismesso e convertito in un casinò, dato che i giocatori e scommettitori possono tranquillamente giocare scegliendo uno tra i migliori casino sul web. Sicuramente questa storia non finisce qui, ma per gli attivisti la decisione del Tribunale Civile rappresenta una grande vittoria. Il loro fine è senza discussione nobile, ma anche il diritto di disporre della proprietà private, nei limiti consentiti dalla legge, è un diritto legittimo.

Redazione

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