ROMA, 15 Febbraio – Il Tar del Lazio boccia il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, e annulla le ordinanze con le quali il primo cittadino aveva vietato lo svolgimento dei cortei nelle strade del centro della Capitale, compresa quella che limitava la manifestazione al sabato. La decisione è giunta ieri sera e accoglie i ricorsi proposti da Cgil Roma-Lazio e da esponenti di Rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra. Ennesima doccia fredda per il sindaco, dopo il no del governo alle Olimpiadi e il mancato Gran Premio romano.
La sezione I del Tar, presieduta da Giorgio Giovannini, ha annullato le ordinanze del 17 ottobre 2011, con la quale il Sindaco vietava i cortei nel territorio del Municipio I di Roma, e quella successiva del 18 ottobre, che, per motivi di traffico e viabilità, permetteva solo manifestazioni statiche in precisi luoghi e cortei solo nella giornata di sabato, seguendo precisi itinerari.
Secondo il Tar, Alemanno, Commissario delegato per lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità, “ha travalicato i limiti assegnato dalla delega della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, quindi le sentenze annullate “sono state emesse in carenza del relativo potere”. Inoltre, secondo i giudici, le due ordinanze violano l’art.17, comma 3, della Costituzione Italiana, secondo il quale le riunioni su suolo pubblico devono essere annunciate con preavviso alle autorità, “che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”. Per il tribunale amministrativo, un limite alla libertà di corteo può essere introdotto solo per salvaguardare un interesse di pari rilievo costituzionale, cosa che non c’è stata nel caso delle due ordinanze firmate da Alemanno.
E oggi i sindacati accelerano la preparazione della grande manifestazione che si svolgerà a Roma il 9 marzo prossimo che la Fiom sta organizzando a salvaguardia dell’articolo 18. Roma, quindi, si prepara a nuovi cortei e a nuove manifestazioni nel centro cittadino.
Augusto D’Amante