ROMA, 8 Febbraio – Sessanta campioni scrivono su otto quotidiani nazionali al premier Monti per convincerlo a perorare la causa delle Olimpiadi di Roma 2020. Sessanta, perché tanti sono gli anni che intercorrono tra le Olimpiadi del 1960, svoltesi nella Capitale, e quelle appunto da assegnare.
Francesco Totti e Gianluigi Buffon, Paolo Bettini, Maurizia Cacciatori, Tania Cagnotto, Igor Cassina, Jury Chechi, Deborah Compagnoni, Tania Di Mario, Antonietta Di Martino, Sara Errani, Roberta Vinci, Aldo Montano, Alessia Filippi, Domenico Fioravanti, Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Margherita Granbassi, Giovanni Trillini, Aldo Montano, Valentina Vezzali, Valentino Rossi, Andre Howe, Eleonora Lo Bianco, Andrea Lucchetta, Alex Schwazer, Josefa Idem e Fiona May, sono solo alcuni dei nomi dei partecipanti all’appello.
“Caro presidente”, recita l’incipit della lettera, “manca ormai pochissimo tempo allo scadere del termine per la presentazione del dossier di candidatura di Roma ai Giochi olimpici e Paralimpici 2020. Nel corso della nostra carriera abbiamo avuto l’onore di vestire la maglia azzurra e di dare lustro all’Italia in tutto il mondo. È stato il frutto di anni di sacrifici, impegno e grandi rinunce. Anche l’Italia è oggi chiamata ad affrontare importanti sacrifici ma, come nello sport, la motivazione decisiva è la prospettiva di un grande risultato. Per il nostro Paese questo risultato è il proprio futuro. Siamo convinti che riportare le Olimpiadi in Italia darebbe a tutti, in particolare ai giovani, quella sferzata di ottimismo di cui il Paese ha bisogno anche per risvegliare l’orgoglio nazionale. Presidente, ci sentiamo al Suo fianco nella grande opera che sta conducendo e siamo certi che Lei condivida i nostri sentimenti”.
Luca Siliquini