ROMA, 8 Febbraio – Aveva realizzato un complesso circuito abusivo che gli permetteva di allacciarsi alla rete elettrica dell’Acea e di usufruire dell’energia senza pagare un euro. Smascherato dai poliziotti, un dentista romano di 56 anni è stato denunciato per furto aggravato e per mancata corresponsione delle tasse sull’energia elettrica indebitamente sottratta.
La truffa messa in piedi dal dentista è costata all’Acea oltre 50 mila euro. L’energia rubata era usata dal 56 enne per alimentare due studi medici, tre appartamenti e le tre dependance della sua villa a Dragona. I poliziotti del commissariato Colombo sono arrivati a scoprire la truffa effettuando dei controlli negli studi dentistici della zona per controllare che operassero medici dentisti abilitati.
Il dentista aveva pensato alla truffa nei minimi particolari. Aveva, infatti, costruito all’interno del suo studio medico un interruttore che gli permetteva di staccare l’impianto abusivo e di tornare al consumo di energia regolare. E in un primo momento il suo piano aveva funzionato perché accortosi, dai sistemi di sorveglianza, della visita dei poliziotti, che aveva scambiato per semplici funzionari dell’Acea, aveva staccato l’impianto abusivo facendo risultare regolare il primo controllo. Gli agenti però una volta dentro hanno ispezionato lo studio del dentista e si sono accorti che nel vano scalo c’era dei fili che fuoriuscivano da una parete di cartongesso. E proprio sotto la parete è stato scoperto l’impianto abusivo che ha spiegato come mai dal 2008 il consumo di energia elettrica fosse vertiginosamente calato.
Mariella Laurenza