Bimbo gettato nel Tevere: parla la nonna materna

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ROMA, 6 Febbraio – Roma città ancora una volta macchiata dalla violenza; ancora senza esito sono le ricerche del bimbo di 16 mesi che ieri mattina alle 6:30 è stato gettato nelle acque gelide del Tevere dal padre Patrizio Franceschelli di 26 anni, ora in stato di fermo. L’uomo dopo l’ennesima lite con la moglie, all’arrivo dei militari del 112, è uscito di casa con il bambino, e quando è arrivato sul lungotevere all’altezza di Ponte Mazzini ha gettato senza scrupoli il piccolino nelle acque del Tevere.

A scendere in “campo” ora è Rita Maccarelli, la nonna della piccola vittima, che a Tgcom24 ha dichiarato: “Mio genero non è un pazzo come lui si definisce, è un uomo violento, un padre padrone”. La donna è stata spesso testimone nelle botte che il genero ha sempre inferto alla figlia Claudia, ora ricoverata in ospedale sia per le botte sia per il suo stato di salute precario a causa dell’anoressia, in oltre la mamma di Claudio, è ancora ignara del tragico epilogo di questa assurda storia.

La nonna prosegue dicendo che Patrizio era cresciuto senza una famiglia e così era stato accolto nella loro come un figlio, ma ora ha paura per sua figlia in quanto se esce dal carcere potrebbe farle qualcosa. La donna racconta si come qualche giorno fa sua figlia era tornata a casa spaventata e con la giacca sporca di sangue, inoltre l’uomo ha lasciato un messaggio con scritto “Claudia e Claudio la fine del mondo”

Le operazioni di ricerca sono coordinate dalla squadra dei subacquei dei Carabinieri che stanno ispezionando la zona limitrofa a Ponte Mazzini nella speranza di ritrovare il corpo del bambino.

Stefano Roselli

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