ROMA, 31 Gennaio – Sabina Guzzanti, David Rondino, Don Fabrizio Ricci. Questi alcuni dei nomi delle vittime della truffa finanziaria ad opera di Gianfranco Landi, detto Mudoff dei Parioli. In società con Roberto Torregiani, che descriveva Landi come un “mago della finanza”, il broker romano avrebbe fatto sparire tramite finti investimenti all’estero centinaia di migliaia di euro della Roma bene. Oggi in tribunale, Sabina Guzzanti, costituitasi parte civile al processo, dichiara di “sentirsi un’imbecille” per essersi fidata di una rete che lei stessa definisce legata a “loschi individui della camorra”. La comica romana avrebbe affidato a Torregiani prima, e a Landi poi, 537mila euro, sui quali avrebbe anche pagato le tasse per un equivalente di 70 mila euro. Fino al 2008 non avrebbe avuto problemi, ma in seguito sarebbero iniziate alcune incongruenze tra i continui apparenti guadagni e la crisi economica in piena espansione.
David Riondino parte civile
Nella rete del Mudoff dei Parioli è caduto anche un collega della Guzzanti, il toscano David Rondino che, credendo alle promesse di un rendimento fino al 17%, ha “investito” tra il 1999 e il 2008 circa 450 mila euro che Lande e Torregiani gli avevano fatto credere essere diventati più di un milione. “Pensavo di rischiare”, ha detto Rondino, “ma dalla rendicontazione sembrava che andasse tutto bene. Grazie all’abilità ventilata, sembrava che i soldi aumentassero. Era cartaccia.”
Lo stesso copione per Don Fabrizio Ricci, sacerdote domenicano e avvocato delle cause di santificazione per la Confraternita de Santi, che aveva spostato i suoi soldi dalla banca vaticana alla Egp di Lando, credendo in guadagni migliori. Il sacerdote ha affermato in aula di aver avuto contatti solo con Torregiani e ha tenuto ha precisare al Pm la regolarità dei soldi investiti, circa 700 mila euro. Arrestato il 24 marzo scorso a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Roma, Mudoff, a tutt’oggi, resta in carcere.
Matilde Cristofoli
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