ROMA, 23 Gennaio – I ministeri della Difesa e dell’Interno si sono costituiti parte civile, tramite l’avvocatura dello Stato, ma nel procedimento sul tentativo di ricatto ordito da alcuni carabinieri “infedeli” ai danni dell’ex governatore del Lazio, Piero Marrazzo, compariranno anche nella veste di responsabile civile. Il gup Stefano Aprile ha accolto la richiesta dell’avvocato Luca Petrucci, legale di Marrazzo, di citare per danni i due dicasteri, tenuto conto del ruolo di pubblico ufficiale rivestito dai carabinieri finiti sotto inchiesta. Il giudice ha così fissato il calendario per la discussione.
Il 15 febbraio sarà il pubblico ministero a prendere la parola per sollecitare il rinvio a giudizio dei quattro carabinieri in servizio, all’epoca dei fatti, alla compagnia Trionfale (Nicola Testini, Luciano Simeone, Carlo Tagliente e Antonio Tamburrino), di due spacciatori (Massimo Salustri e Bruno Semprebene) e del trans Natali, il cui vero nome è Josè Silva Vidal (parte civile in relazione al blitz in casa e imputato per due episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti). Il 15 febbraio parleranno anche le parti civili, poi il 17 sarà la volta dei difensori degli imputati. I reati formulati dalla procura sono associazione a delinquere finalizzata alla detenzione e allo spaccio di droga, falso, calunnia, perquisizione arbitraria, rapina, violazione di domicilio, violazione della privacy e ricettazione.
Costanza Ferruzzi