ROMA, 19 Gennaio – Il piano rifiuti del Lazio è stato approvato ieri pomeriggio in consiglio regionale, con 40 voti a favore e 23 contrari. Lo strumento prevede due scenari: il primo, difficilmente raggiungibile, fissa la raccolta differenziata al 65 per cento; il secondo, più attuabile, prende il nome di “scenario di controllo”, e ridefinisce la necessità di impianti di trattamento, stabilendo poi cinque Ato (gli ambiti territoriali) che di fatto corrispondono alle cinque province.
“Una cornice certa e credibile al lavoro che andrà avviato”, così il capogruppo dell’Udc Francesco Carducci ha definito questo piano; ma dall’opposizione sono piovute molte critiche. Secondo Rossodivita e Berardo (Lista Bonino-Pannella) di fatto si punta allo scenario di controllo e quindi a smaltire “la stragrande maggioranza dei rifiuti solidi urbani in discarica”. Esultante il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: “Il 18 gennaio sta diventando una giornata straordinaria per i rifiuti del Lazio. Facciamo una bellissima figura. Si esce dall’immobilismo. Il Consiglio dota la Regione di un Piano moderno e c’è la conferma da parte del Consiglio di Stato che c’era la necessità di agire con procedure di emergenza sulla questione annosa di Malagrotta”.
Adesso il vero problema è costituito dalla corsa contro il tempo per realizzare impianti che consentano la chiusura della discarica di Malagrotta, per la quale il prefetto Pecoraro a fine 2011 ha firmato una nuova proroga di sei mesi.
Costanza Ferruzzi