Liberalizzazioni, Monti non si ferma: la bozza oggi all’esame del Cdm

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ROMA, 13 Gennaio – E’ iniziata alle 9 di questa mattina a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri dedicata al primo esame della bozza di decreto legge sulle liberalizzazioni. Come annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, il pacchetto sulle liberalizzazioni sarà approvato definitivamente entro il 20 gennaio.

Non solo taxi e farmacie. Anche commercio, professioni, carburanti, trasporti, stabilimenti balneari entreranno nel discusso decreto legge, di cui il governo ha già predisposto le linee guida principali. Un decreto che fin dall’inizio ha scatenato le proteste delle categorie interessate, tassisti in prima linea. D’altra parte, il professor Monti non ne ha mai fatto mistero: nella bozza di provvedimento che il governo sta mettendo a punto, ce n’è per tutti.

Il pacchetto liberalizzazioni contiene infatti una serie di misure volte ad abolire i privilegi delle diverse lobby e ad aumentare nell’insieme la concorrenza. La prima misura riguarda la liberalizzazione del commercio: saranno abolite le autorizzazioni e le licenze da parte delle amministrazioni e allo stesso tempo sarà permesso ai commercianti di praticare sconti o vendite promozionali in qualsiasi periodo dell’anno, indipendentemente dalla stagione dei saldi. Per quanto riguarda la professioni, il decreto prevede l’abolizione delle “tariffe sia minime che massime” per agevolare la concorrenza. Colpita soprattutto la “casta” dai notai, con la revisione della pianta organica in ogni distretto e l’aumento del numero dei professionisti antro il 2013. Per i giovani è in arrivo un’interessante novità: le Università potranno garantire l’accesso agli albi professionali, consentendo la pratica professionale nell’ultimo biennio di laurea specialistica o magistrale. Altre importanti misure riguarderanno la liberalizzazione delle farmacie (la soglia per la presenza di un’attività scende a una farmacia ogni 3 mila abitanti contro i 4 mila attuali, mentre i farmaci di fascia C potranno essere venduti anche negli esercizi commerciali), dei carburanti (i benzinai d’ora in avanti potranno scegliere liberamente fornitori e grossisti, svincolati dall’obbligo di esclusiva nei confronti delle compagnie petrolifere; inoltre presso i distributori sarà possibile vendere tabacchi, giornali e altri beni), e dei trasporti ( viene eli­minato l’obbligo di applicare i contratti collettivi di settore nel trasporto ferroviario; viene inoltre stabilito lo scorporo della rete ferroviaria dal Grup­po Ferrovie dello Stato Italia­ne).

Nel testo del decreto è prevista anche una deroga all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Quest’ultimo potrebbe diventare inefficace nel caso di “incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano 15 o meno dipendenti”. Si prevede infatti che in questo caso “il numero di prestatori d’ope­ra è elevato a 50.” Secco il no dei sindacati al riguardo. “L’articolo 18 non va modificato. Come abbiamo detto in più occasioni non è stato oggetto di trattativa con il ministro del Lavoro, Fornero” ha dichiarato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni.

Francesca Garreffa

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