ROMA, 13 Gennaio – Queste le parole di Roberto Maroni, ex Ministro dell’Interno, sul popolare social network: “Deluso, ma vado avanti. Non smetto di credere al progetto Lega dopo 25 anni di attività politica”.
Lo sfogo in serata dopo il voto contrario della Camera alla richiesta di arresto di Nicola Cosentino. Probabile spaccatura all’interno del Carroccio. La tensione nel partito del Nord si avvertiva ancor prima del voto. Infatti l’ex Ministro si era pronunciato a favore della richiesta di arresto. Poi il leader, Umberto Bossi, aveva lasciato libertà di coscienza all’intero partito.
Palese spaccatura tra il ‘cerchio magico’ vicino a Bossi e la base, favorevole alle posizioni di Maroni. Non per il sindaco di Verona Tosi, esponente di spicco del partito: “Non c’e nessuna spaccatura” queste le sue parole aggiungendo che “la maggior parte dei deputati leghisti ha votato a favore dell’arresto” per l’ex coordinatore campano del Pdl. 309 favorevoli, 289 contrari. Questo l’esito del voto alla Camera. A favore anche i 6 radicali, eletti nelle liste del Pd, definiti da Rosy Bindi ‘scorretti’.
Giancarlo Lettera