ROMA, 12 Gennaio – La Camera ha respinto la richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino, coordinatore campano del Pdl ed ex sottosegretario all’Economia. La votazione si è svolta a scrutinio segreto, come richiesto dal Pdl: 309 sono stati i voti contrari, 298 i voti a favore dell’arresto, nessun deputato si è astenuto. Martedì era arrivato il parere favorevole della giunta per le Autorizzazioni della Camera alla richiesta di arresto avanzata dalla Dda di Napoli, con un solo voto di scarto. Oltre alla decisione di Bossi, che ha lasciato libertà di coscienza ai parlamentari leghisti, sull’esito della votazione ha pesato anche il voto contrario di 6 deputati radicali.
Cosentino è accusato di riciclaggio, falso, corruzione, violazione di norme bancarie e favoreggiamento nei confronti della camorra. “Un minuto dopo il voto, indipendentemente dall’esito, mi dimetterò da coordinatore regionale del Pdl in Campania”, aveva annunciato Cosentino poco prima dell’inizio della votazione a Montecitorio, in contraddizione con quanto affermato questa mattina alla “Telefonata di Belpietro”. “Certamente non mi dimetterò da coordinatore campano del Pdl” aveva spiegato a Maurizio Belpietro nel corso dell’intervista su Canale 5, aggiungendo che le accuse nei suoi confronti di presunti rapporti con la camorra “sono tutte fantasie costruite da certa stampa. In un comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all’opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali”.
La proclamazione del risultato è stata accolta con grande soddisfazione dai deputati del centrodestra. Il no della Camera all’arresto di Cosentino è stato salutato da applausi, strette di mano tra il coordinatore campano e i suoi colleghi del Pdl, e da un lungo abbraccio con Alfonso Papa. Ha espresso apprezzamento anche Silvio Berlusconi, che ha così commentato l’esito della votazione: “E’ una decisione assolutamente giusta, in linea con la Costituzione. Questa decisione conferma che il processo continuerà regolarmente senza intoppi e il deputato Cosentino lo affronterà da uomo libero.”
Aria di tensione si respirava invece tra i banchi della Lega, che ora più che mai è apparsa spaccata sul voto. Umberto Bossi, così come l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, non ha partecipato alla votazione. Dopo una riunione del gruppo della Camera in cui si è sfiorata la rissa tra due deputati, il Senatùr si è detto favorevole al sì, pur lasciando piena libertà di coscienza ai suoi su un caso in cui “dalle carte non esce assolutamente la colpevolezza”. L’ex ministro dell’Interno Maroni si era invece fin da subito dichiarato favorevole all’arresto di Nicola Cosentino.
Francesca Garreffa