ROMA, 11 Gennaio – Roma, città unita per solidarietà. Dopo l’ennesimo caso di violenza nella capitale, che ha visto l’efferato omicidio a sangue freddo del commerciante cinese Zhou Zeng e della piccola Joy di soli 9 mesi, nel pomeriggio di ieri un corteo di 10 mila persone tra romani e cinesi, munito di candele e striscioni è partito da Piazza Vittorio, cuore della Chinatown capitolina, passando attraverso al quartiere Casilino fino ad arrivare a Tor Pignattara luogo dell’omicidio.
In segno di rispetto i quartieri di Esquilino, Pigneto e zone limitrofe hanno tenuto le saracinesche abbassate; grande assente il sindaco Gianni Alemanno che ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle due vittime, ribadendo che questa doveva restare una protesta del popolo degli immigrati. Il presidente Napolitano sempre nella giornata di ieri ha fatto visita alla vedova Zheng Lia ricoverata in ospedale dopo essere sopravvissuta al brutale omicidio.
Anche a Milano, la comunità cinese, molto numerosa nel capoluogo lombardo, ha dato vita ad un’analoga manifestazione: in centinaia si sono riversati in Piazza Gramsci con fiaccole e striscioni uniti per solidarietà con i loro compaesani residenti nella capitale.
Intanto gli inquirenti si stanno già muovendo in direzione favorevole alla chiusura del caso, infatti i carabinieri avrebbero identificato i due aggressori, entrambi di etnia magrebina, diffondendo un dettagliato identikit sull’intero territorio italiano ed estero; il rischio ora è che le indagini potrebbero subire delle difficoltà a causa delle fughe di notizie. Non sono mancate le polemiche da parte dei cittadini che condannano la politica poco sicura del sindaco che non prende provvedimenti contro questi efferati casi di violenza avvenuti della capitale in questi ultimi anni, rendendo così Roma una città meno sicura.
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Stefano Roselli