Mario Monti a “Che tempo che fa” spiega le liberalizzazioni e la lotta alle corporazioni

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ROMA, 9 Gennaio –  Ieri sera il Presidente del Consiglio  Mario Monti, ospite della trasmissione Rai “Che Tempo che Fa”, ha registrato un indice di ascolto pari a 6 milioni di telespettatori, con un share appena sotto il 21%; il migliore nella stagione della trasmissione condotta da Fabio Fazio e il più alto anche nell’intera giornata televisiva di ieri.

Una volta risanati i conti pubblici e concluse le nuove manovre d’attuazioni, il Presidente intende lavorare su ulteriori politiche economiche in tempi abbastanza celeri, in modo da potersi presentare a Bruxelles per l’Eurogruppo del 23 gennaio con un pacchetto completo. Monti considera la stabilità economica del Paese difficile, ma comunque incoraggiante, con un pareggio previsto per il 2013. Negli ultimi due mesi il settore pubblico è risultato “molto più virtuoso”, ma c’è ora bisogno di creare più opportunità per i giovani e più spazi per la concorrenza. Da tale liberalizzazione non sarà esente nemmeno il settore energetico per creare vantaggio per i consumatori attraverso una maggiore pluralità di mercato.

In merito alla domanda di Fabio sul Blitz di Cortina, Monti sottolinea l’immagine negativa che l’evasione fiscale offre del nostro Paese. “Vorrei gli italiani più orgogliosi quando sono ricchi e non imbarazzati”. Sulla possibilità di un accordo con la Svizzera per far rientrare i capitali espatriati, Monti si definisce contrario a “condoni” e ad accordi bilaterali come quelli effettuati dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Sulla Tobin Tax si è disposti a lavorare, ma solo a livello europeo.  L’esecutivo Monti, definito da lui stesso un po’ “strano” poiché “le cose si fanno”, torna sul tema della riforma del lavoro e sull’articolo 18, ma, sottolinea, più che di simboli c’è bisogno di lavoratori non precari.

Monti assicura che non avverrà una sua ricandidatura, “ci sono altri valori nella vita”, dice, e conclude il suo intervento parlando della possibile privatizzazione della Rai; “La Rai non è venuta come urgenza numero uno nella mia attività, perché ci sono incombenze molto più urgenti. E’ una forza del panorama civile e culturale italiano, è una forza che ha bisogno di passi in avanti. Mi dia qualche settimana e lei vedrà”.

Elena Aceto

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