ROMA, 06 Dicembre – Una delle misure previste dalla manovra economica varata dal governo Monti che toccherà le tasche della maggior parte degli italiani è costituita dalla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa.
Come si ricorda brevemente, varie vicende hanno interessato quest’imposta negli ultimi anni: una prima erosione nel 2008 ad opera del governo Prodi; una totale esenzione operata dal governo Berlusconi con riferimento alle “prime case”; di recente, il decreto sul federalismo municipale aveva previsto che l’Ici sarebbe stata sostituita con l’Imu (Imposta municipale unica, sulla seconda casa) a partire dal 2014.
Cosa cambia con la manovra attuale? Quest’ultima anticipa l’introduzione dell’Imu già dal prossimo 2012, con un’ aliquota dello 0,76%, e prevede che l’imposizione colpisca anche la “prima casa”, con un’aliquota ridotta dello 0,4% ed una franchigia di 200 euro (come nel 2008). La modifica pregnante riguarda la rivalutazione degli estimi catastali del 60% (tranne per i negozi e le botteghe, la cui rivalutazione è minima), mediante la quale si è “cercato di avvicinare gli estimi al valore di mercato”, ha spiegato il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli. L’imposta verrà applicata, dunque, su questo nuovo valore catastale, avendo come diretta conseguenza un incremento del gettito prodotto.
I Comuni potranno decidere di variare in aumento o in diminuzione l’aliquota base dell’Imu, con un margine di manovra del 3 per mille (fermo restando l’obbligo della franchigia di 200 euro). Si ritiene che si tratti di un’opzione che la maggior parte dei sindaci potrebbe esercitare in aumento, data la previsione di tagli ai trasferimenti per i Comuni.
Tiziano Raucci