ROMA, 4 Dicembre – Il momento è “drammatico”, e la situazione per il nostro Paese è grave. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Monti al termine delle consultazioni di ieri con i segretari di partito a palazzo Chigi, e lo ha ribadito stamattina durante l’incontro con le parti sociali sulla manovra. Secondo il premier, siamo di fronte all’alternativa tra una manovra che tenga conto dei sacrifici necessari, ed una situazione di default per l’Italia, con il conseguente crollo dell’euro.
È perciò necessario proseguire sulla strada del risanamento e del rigore, accelerando i tempi di una manovra da 20 miliardi di euro (al lordo 24 miliardi) che potrebbe consentire il pareggio di bilancio già alla fine del 2012. Nel corso dell’incontro, Monti ha illustrato la necessità di intensificare l’azione di risanamento attraverso una serie di provvedimenti strutturali, previdenziali e per le infrastrutture.
All’ordine del giorno dell’incontro, la riforma del sistema pensionistico, che tante discussioni ha suscitato negli ultimi giorni. Sale a 42 anni per gli uomini e a 41 anni per le donne il requisito contributivo per ritirarsi dal lavoro indipendentemente dall’età anagrafica, oggi pari a 40 anni. La convergenza tra sessi per l’accesso alla pensione di vecchiaia (fissata a 66 anni) sarà raggiunta nel 2018, e non più nel 2026. Già nel 2012, le lavoratrici dipendenti del settore privato andranno in pensione di vecchiaia dai 63 anni, mentre gli uomini potranno ritirarsi a partire dai 66 anni. Per ridurre l’impatto di queste misure è prevista l’introduzione di una fascia flessibile: le donne potranno accedere agli assegni di vecchiaia tra 63 e 70 anni, gli uomini tra 66 e 70, con un sistema di incentivi per chi resta dopo i 65 anni, e di disincentivi per chi decide di ritirarsi prima di questa età.
Durissima la reazione dei sindacati al riguardo. La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, parla di “un colpo durissimo ai redditi dei pensionati” e di “un allungamento insostenibile per tanti lavoratori e lavoratrici che si troverebbero sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro.” Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha criticato le linee-guida di una manovra che, a suo modo di vedere, “grava solo su lavoratori e pensionati.”
Il premier non ha introdotto in manovra alcun intervento sul mercato del lavoro dove, ha spiegato, è necessaria “maggiore concertazione” con le parti sociali sulle misure da prendere. Monti ha poi illustrato la manovra anche ad enti locali e sindacati di polizia per ricevere ulteriori suggerimenti in vista dell’approvazione del testo da parte del Consiglio dei Ministri. Approvazione che potrebbe arrivare già in serata, prima della riapertura dei mercati di domani.
Francesca Garreffa