Legge elettorale: Cassazione approva il referendum

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ROMA, 4 DicembreLa Cassazione dà il via libera al referendum sulla legge elettorale. Qualora si raggiunga il quorum potrebbe essere cambiato il sistema elettorale abolendo quello ideato da Roberto Calderoli, secondo il quale i parlamentari da eleggere sono scelti dai partiti.

All’ufficio della Suprema Corte sono pervenuti due quesiti per cui erano state raccolte 534.334 firme per il primo e 531.081 per il secondo. Si attende per gennaio il verdetto della Corte Costituzionale sulla legittimità dei quesiti. Sono stati invece respinti per illegittimità i quesiti che chiedevano il distacco della provincia di Salerno dalla Regione Campania e l’istituzione della Regione Principato di Salerno.

Soddisfatto Antonio Di Pietro, promotore del referendum insieme all’ex ministro Arturo Parisi. «Accogliamo con soddisfazione il responso della Cassazione. Quest’estate l’Italia dei Valori, insieme ad altre forze politiche, alla società civile e ai cittadini, invece di andare al mare, ha raccolto 1 milione e duecentomila firme per cambiare la legge elettorale. Quindi, chiediamo a gran voce che ci lascino fare questo referendum, senza che si inventi una qualche leggina ad hoc per boicottarne le finalità». La paura di Di Pietro è però che con l’attuale normativa possa accadere ciò che è già avvenuto nell’attuale legislatura: 157 parlamentari che hanno «cambiato casacca», perchè nominati dalle segreterie di partito.

Accoglie positivamente il verdetto della Cassazione anche l’ex ministro Parisi. «La decisione con la quale l’Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità della richiesta di referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale avanzata da più di 1.200.000 cittadini conclude positivamente la prima fase relativa al controllo dei due quesiti abrogativi della “legge elettorale Calderoli”».

Il Pdl guarda con sospetto  l’idea di riformare la legge elettorale ricorrendo al giudizio dei cittadini.Il segretario Angelino Alfano spiega infatti che  il via libera della Cassazione, «è un primo passo giuridicamente rilevante ma non ancora definitivo, siamo solo al girone eliminatorio, si deve ancora disputare la partita». Per il presidente del Senato, Renato Schifani, «il parere della Cassazione sul referendum è un visto tecnico sul numero delle firme mentre a gennaio la Consulta si pronuncerà sulla ammissibilità dei quesiti. Quello della Cassazione è un giudizio su un aspetto tecnico. A gennaio quando la Consulta si pronuncerà si vedrà».

 

Chiara Arnone – Redazione centrale

 

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