ROMA, 1 Dicembre – Il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera ha annunciato agli Stati generali di Confcommercio che “Stiamo rientrando in recessione, come tre anni fa per cause non nostre”. “Questo è e questo ci sta succedendo – ha proseguito – e dobbiamo fare di tutto per recuperare il più velocemente il segno positivo”. Il governo è al lavoro “per affrontare l’emergenza numero uno che è quella del disagio occupazionale”. Secondo il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture il lavoro è “la priorità assoluta” del Paese.
Il pacchetto complessivo di misure arriverà lunedì in consiglio dei ministri e diverrà leggè entro Natale. Un iter da record, come sottolineato oggi dallo stesso premier Mario Monti che è tornato a ribadire i tre cardini sui quali il governo sta lavorando: “Rigore, crescita, equità”. L’obiettivo è quello di garantire il pareggio di bilancio nel 2013 ma anche rilanciare l’economia. Per la Confindustria la manovra è necessaria ed è “importante che ci siano anche misure che aiutino la crescita, perchè il Paese è in recessione”, ha affermato il presidente Emma Marcegaglia. “Non ammazziamo del tutto l’economia”, ha ribadito. Il governo sta dunque limando i provvedimenti. In primo piano sempre casa e pensioni. Per quanto riguarda la fiscalità immobiliare si ipotizza un ritorno dell’Ici ma che potrebbe essere progressiva, in qualche modo agganciata al reddito o al numero degli immobili. E comunque coordinata con la nuova Imu.
Per le pensioni si configura una stretta importante, dal blocco della perequazione automatica all’aumento degli anni di contributi (oltre i 40), dal contributivo pro-rata per tutti all’anticipo al 2012 della riforma che aggancia l’età pensionabile alle aspettative di vita. L’obiettivo è garantire la tenuta dei conti pubblici non solo nel medio-lungo periodo ma anche nel breve. Se Susanna Camusso della Cgil parla di “40 come numero magico intoccabile”, Raffaele Bonanni della Cisl chiede invece «un confronto trasparente» per sapere che cosa il governo intende fare anche sulla patrimoniale e sulla spesa pubblica. Oggi Monti ha assicurato che “le consultazioni ci saranno” ma si è anche appellato al senso di responsabilità delle parti sociali e del Parlamento perchè altrimenti le conseguenze sarebbero molto gravi per tutti. E ha sottolineato che il governo è stato chiamato per fare cose che le ritualità tradizionali forse non hanno consentito di fare.
Intanto il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha incontrato oggi il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, quello dell’Abi, Giuseppe Mussari, insieme a quello di Rete Imprese, Ivan Malavasi, e Alleanza delle Cooperative Luigi Marino. Il pacchetto dovrebbe essere completato da alcune misure per rilanciare le infrastrutture, per favorire le liberalizzazioni, per rendere più efficiente il mercato del lavoro. Su quest’ultimo fronte, tra i più delicati, Bruxelles continua a chiedere all’Italia una maggiore flessibilità non solo in entrata ma anche in uscita.
Chiara Arnone – Redazione Centrale