ROMA, 28 Novembre – E’ stata inaugurata questa mattina, dopo oltre dieci anni di attesa e circa tre di lavori, la nuova stazione ferroviaria Tiburtina di Roma, il primo scalo dell’alta velocità aperto in Italia. A presenziare l’evento, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha tagliato il nastro della monumentale opera, costata 170 milioni su un investimento totale di 330 ed ha scoperto una stele, alta 20 metri e dal peso di 13 tonnellate, dedicata a Cavour e al suo discorso per Roma Capitale.
“Con la realizzazione di questa grande opera credo si stia dando una di quelle prove che, in questo momento critico, abbiamo bisogno di dare all’Europa, al mondo e a noi stessi”, ha detto il Capo dello Stato durante l’inaugurazione, ed ha sottolineato la necessità di dare dimostrazione di “straordinaria capacità di innovazione e realizzazione da parte dell’Italia.”
Il Presidente della Repubblica, dopo aver scoperto la targa celebrativa di questa giornata inaugurale, ha anche voluto rendere omaggio ai ferrovieri italiani, “pilastri storici”, ha detto Napolitano, “del mondo del lavoro nel nostro paese”. Con il Capo dello Stato erano presenti anche il Ministro dello Sviluppo economico e dei Trasporti, Corrado Passera, l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e quello della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
L’opera, progettata e realizzata dall’architetto Paolo Desideri in collaborazione con lo studio Abdr, è costituita da un lungo parallelepipedo ricoperto di vetri “respiranti” lungo 360 metri, di cui 300 sospesi. Una sorta boulevard coperto largo 60 metri, a nove metri di altezza rispetto ai binari, che unisce i quartieri di Nomentano e Pietralata. Al suo interno, otto “bolle” verde acqua che conterranno al loro interno negozi, biglietterie, ristoranti e servizi. Nove metri più in basso, i 20 binari da cui partiranno i treni ad alta velocità, raggiungibili da 52 scale mobili e 29 ascensori.
A pochi minuti dal taglio del nastro inaugurale, non sono mancati momenti di tensione tra manifestanti e polizia. In prima fila, i familiari delle vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio che, al grido di “vergogna, vergogna” si sono avvicinati ai blindati delle forze dell’ordine che avevano bloccato l’accesso alla stazione Tiburtina da largo Guido Mazzoni. Con loro anche un gruppo di No Tav giunti in corteo dall’Università la Sapienza di Roma ed una cinquantina ex dipendenti di Trenitalia che rischiano il licenziamento.
Un cordone di polizia, protetto alle spalle da due blindati, ha respinto un tentativo di avanzata da parte di alcuni manifestanti dal terminal degli autobus verso la nuova stazione Tiburtina. I No Tav sono stati bloccati all’altezza di piazza delle Crociate e si sono poi allontanati in direzione dell’Università La Sapienza, scortati da alcuni contingenti di polizia e carabinieri.
Francesca Garreffa