ROMA, 27 Novembre – Il Natale è ormai alle porte e, come vuole la tradizione, la maggior parte delle famiglie italiane si accinge a celebrare questa festività allestendo il classico albero di Natale, impreziosito con addobbi e decorazioni luminose.
Ma c’è una cattiva notizia per coloro che non possono rinunciare all’acquisto di un “vero” albero di Natale. Sembra infatti che quest’anno gli abeti da addobbare saranno più corti di almeno trenta centimetri rispetto a dieci anni fa. Colpa della crisi economica che ha letteralmente “accorciato” gli alberi di Natale. È quanto sostiene la Coldiretti nel sottolineare che questo effetto sia il risultato di tre fattori congiunti: l’insieme dei cambiamenti climatici, le abitazioni sempre più piccole e l’andamento della crisi economica con la conseguente riduzione del reddito delle famiglie. Tutto questo porta a privilegiare abeti di costo inferiore con una dimensione media che si attesta intorno al metro e mezzo.
Nonostante l’altezza ridotta, però, gli Italiani spenderanno circa 140 milioni di euro per acquistare oltre 6 milioni di alberi veri. Il prezzo varia dai 10 ai 30 euro per i formati ridotti, ma si può arrivare a spenderne 500 per le piante di grandi dimensioni. In quantità, la versione “nature” batte ancora la concorrenza della versione in plastica, malgrado un aumento di prezzo del 7,50 per cento. Scelta approvata anche dalla Coldiretti, secondo la quale gli abeti in plastica “arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.” Invece, gli alberi naturali, informa sempre la Coldiretti, “sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi.” Per non contare che questo settore offre lavoro stagionalmente a circa mille aziende specializzate con 10 mila addetti, prevalentemente in Toscana e in Veneto.
La concorrenza agli abeti nostrani arriva però soprattutto dall’Europa centrale e settentrionale: quest’anno si stima un aumento delle importazioni in quantità superiore alla produzione nazionale, soprattutto a causa dell’abbandono dell’attività di coltivazione da parte di molti produttori italiani.
Se vi state preparando all’acquisto di un albero di Natale vero, ecco infine alcune regole d’oro suggerite dalla Coldiretti per acquistare in modo consapevole: comprate la pianta con qualche giorno di anticipo per dargli modo di adattarsi al nuovo ambiente; verificate la presenza dell’etichetta con l’indicazione dell’azienda di produzione e l’iscrizione al registro fitosanitario; non andate alla ricerca della simmetria e della perfezione delle fronde, impossibile in natura; sistemate l’albero in un luogo fresco e luminoso, lontano da fonti di calore; evitate addobbi pesanti, neve sintetica e spray colorati e mantenete la terra umida, ma non eccessivamente bagnata. Una volta finite le feste, se non disponete di un giardino per piantarlo, ricordate di donare l’albero ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni o dal Corpo forestale dello stato.
Francesca Garreffa