ROMA, 4 Novembre – Non solo in periferia ma anche nel centro storico si trovano ormai baracche clandestine, costruite alla meglio di fronte all’anfiteatro Flavio, nascoste da una macchia verde. Impossibili da scorgere ad occhio nudo ma basta arrampicarsi fra gli alberi ed eccole lì spuntare.
Costeggiano il belvedere, al loro interno reti rosse con materassi, coperte, immondizia, borse e portafogli, forse rubati ad ignari turisti e passanti. Almeno quattro o cinque persone abitano un riparo. Il mattino, di solito, sono per lo più disabitate ma, verso le 16.00, inizia il viavai.
La Capitale, purtroppo, non è nuova a questi episodi di degrado che colpiscono il centro storico. Pochi anni fa erano stati trovati materassi, coperte e cartoni ai margini dei Fori Imperiali. E ancora, chi non ricorda l’ostello per senzatetto nei cunicoli di Castel Sant’ Angelo dove dormivano su sacchi a pelo e materassi almeno sei persone. Anche all’interno del cimitero Verano erano stati ritrovati segni di “abitazione” nelle cappelle del Pincetto. Ormai sempre più spesso, Roma figura non solo come la città eterna, ma anche come la città degli invisibili.
Sabrina Spagnoli