Roma: è obbligatorio l'ascensore nelle stazioni metro

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ROMA, 27 Ottobre – Molto spesso le nuove tecnologie sono mezzi che ci migliorano la vita di tutti i giorni, per altri, sono invece un elemento necessario per affrontare la quotidianità. Parliamo, infatti, delle persone diversamente abili che sovente si trovano ad affrontare avversità risolvibili in maniera piuttosto semplice ma che spesso diventano veri e propri problemi.

È  stata recentemente scritta a Roma dal giudice civile Federico Salvati una sentenza che ha imposto a Roma Capitale e all’Atac di costruire all’interno delle stazioni metropolitane ascensori per permettere il transito ai disabili. La proposta, è nata da Alfonso Amoroso, avvocato, il quale ha una figlia di quindici anni costretta sulla sedia a rotelle per un grave handicap. Assieme alla moglie, l’avvocato ha deciso di non voler sottostare più a tale discriminazione e di poter dare la possibilità anche ai diversamente abili di poter utilizzare i mezzi pubblici. Il Dottor Amoroso si è dunque rivolto ad un magistrato per invitare le metropolitane a porre rimedio  a tale mancanza. Contro il procedimento civile, però, il comune e Atac ricorrono. Il giudice però è fermo nelle sue decisioni, dando torto ad entrambi. Ciò partendo dal presupposto che esiste un divieto, stabilito dalle leggi dello Stato e dalla Convenzione Onu, di poter discriminare direttamente o indirettamente i disabili.

L’ordine è, dunque, quello di costruire gli ascensori nelle stazioni metro manchevoli e dove sarà possibile, entro un anno. Allo stesso tempo viene richiesta la presenza di una piattaforma di salita e discesa anche sui mezzi di superficie. La sentenza avrebbe valore in tutta Italia. È stato comunque stabilito dal giudice,  un risarcimento simbolico di 5000 euro per la figlia dell’avvocato Amoroso, a titolo di “oggettiva lesione dei valori della personalità umana costituzionalmente protetti.”

L’aspettativa è quella di veder presto realizzato questo progetto di enorme utilità per i disabili. In una città come Roma, mettere a disposizione dei diversamente abili mezzi indispensabili come ascensori è il minimo che si possa fare.

 

Sabrina Spagnoli

 

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