ROMA, 24 Ottobre – I lavori per la nuova linea metropolitana della capitale continuano ad accendere polemiche. Pochi giorni fa la Commissione compatibilità aveva deciso di escludere l’ultimo tratto della nuova linea dal piano infrastrutture per i Giochi Olimpici del 2020 per poter ridurre il budget e convincere dunque il governo a elargire il denaro.
Alterato il sindaco Alemanno ha dichiarato a riguardo: “ Nessuno si deve inventare stupidaggini. Il dossier è stato snellito per renderlo più sostenibile. Ma la Metro C va avanti come previsto, con i finanziamenti statali, poi dopo l’ultimo tratto ci sarà un project financing così come è stato fatto per Casal Monastero. Non cambia nulla. Semplicemente è stata levata dal dossier non perché non si farà, ma per separare nettamente le opere strettamente necessarie per le Olimpiadi da quelle che servono alla città ma non sono direttamente connesse ai Giochi”. Il Coni Servizi, per i prossimi Giochi, si occuperà degli impianti sportivi mentre la mobilità, il villaggio olimpico, logistica e ambiente, è a carico delle Risorse per Roma.
Non mancano comunque le polemiche dell’opposizione: “Sulla Metro C mancano buona parte dei finanziamenti. Non ci sono i 150 milioni che la Regione deve versare per far arrivare la terza linea fino al Colosseo. Dal Colosseo a piazzale Clodio non c’è proprio un euro, non ci sono né finanziamenti statali né regionali. Insomma, se la Polverini si deciderà, arriverà solo fino al Colosseo. Il resto è avvolto nel mistero. Alemanno ci spieghi come un’opera progettata, iniziata e finanziata dalle precedenti amministrazioni sia giunta con lui a un binario morto”, ha commentato la scelta dell’esclusione dell’ultimo tratto, il consigliere del Pd Valeriani.
E pensare che era stato lo stesso sindaco Alemanno a illustrare al Coni, nel marzo del 2010, la metro C come l’elemento principale del piano infrastrutture, che portò alla decisione di scegliere Roma piuttosto che Venezia, per la sede dei prossimi Giochi.
Sabrina Spagnoli