ROSARIO, 8 Ottobre – E’ diventato subito un caso politico il “Palacio Berlusconi”: è questo il nome del nuovo bordello aperto nella città di Rosario, in Argentina. Il riferimento al premier e agli ultimi scandali del nostro paese non sembrano casuali. Indignazione nella città da parte dei cittadini.
“Apro il giornale più importante della mia città, Rosario, e che ci trovo? Un’enorme pubblicità di un nuovo bordello intitolato al nostro presidente del Consiglio: “Palacio Berlusconi”. Inizia con queste parole la lettera mandata al sindaco della città firmata da Antonio Bruzzese, presidente della Cna, la Confederazione degli Artigiani e dell’Associazione Insieme Argentina. Il nuovo locale è un chiaro richiamo “all’ambiente vip” e alla presenza di ragazze giovani e belle. Tutto del locale fa pensare agli scandali che, negli ultimi mesi, hanno coinvolto il nostro Presidente del Consiglio e l’Italia intera.
Molto indignato Bruzzese afferma: “Voglio esporre alla città di Rosario la mia profonda indignazione per l’esistenza di un locale dalla dubbia moralità, che porta il nome del primo Ministro del paese, Silvio Berlusconi”. Davvero imbarazzate l’episodio soprattutto per una città come Rosario, la seconda città più grande dell’Argentina, che conta il 65% di residenti proveniente dall’Italia.
Il locale esiste già da qualche mese ma nella città tutto era passato inosservato. Il proprietario del bordello, Juan Cabrera, complici le chiacchierate abitudini del Premier, ha pensato “bene” di omaggiare Berlusconi mettendo una lettera B all’entrata del locale. Un vero è proprio sexy club: “a Rosario lo sanno tutti che è un bordello” dichiara Bruzzese.
Ma c’è di più. Sui maggiori quotidiani locali, oltre alla pubblicità di questo nuovo bordello, è uscito anche il tariffario. Quanto costerà una notte nel locale “made in Italy”? 150 pesos per un’ora, 250 per due ore e 500 per un’intera notte: per capirci meglio circa 90 euro per il nostro continente.
Ma Antonio Bruzzese non si ferma e continua a dimostrare tutto il suo dissenso: “C’è grande malessere tra i miei connazionali. Non solo per l’episodio ma per l’immagine negativa che diamo.” E conclude in modo ancora più deciso: ”Si immagina cosa succederebbe se nel pieno centro di Roma un imprenditore aprisse un bordello intitolato al presidente dell’Argentina Cristina Kirchner”.
Francesco Cianni