ROMA, 1 Ottobre – Sta per approdare in Parlamento, per la seconda volta, il disegno di legge sulle intercettazioni. Un provvedimento che, già nelle passate edizioni, aveva sollevato una forte ondata di proteste, soprattutto da parte dei professionisti dell’informazione.
Ribattezzato da molti “legge-bavaglio” per le restrizioni che comporterebbe al diritto di cronaca, e perciò ritenuto incostituzionale, il ddl inizierà il suo iter in Parlamento il prossimo 4 ottobre.
Piazza del Pantheon, la meta scelta questa volta per la manifestazione del 29 settembre. In campo, numerose associazioni di giornalisti, tra cui Rete Viola, Libertiamo.it, Anpi, Valigia Blu, Libertà e Giustizia, Articolo 21 e Giulia (giornaliste libere e autonome), fondata da Maria Luisa Busi e Tiziana Ferrario. Presenti anche l’Usigrai, che sta portando avanti la campagna “Riprendiamoci la Rai”, e la Fnsi.
Al sit-in hanno partecipato, inoltre, molti rappresentanti dei sindacati ed alcuni parlamentari dell’opposizione.
Ma la novità di quest’anno è senz’altro la consistente presenza in piazza di blogger.
Il provvedimento in questione contiene, infatti, il controverso comma “ammazza blog”, una norma che prevede l’obbligo di rettifica per qualsiasi gestore di siti internet, sulla base di una semplice richiesta proveniente da soggetti che si ritengano lesi, con la possibilità di essere multati fino a 12 mila euro.
Come sostiene Luca Nicotra, segretario dell’associazione Agorà Digitale, “il ddl intercettazioni contiene l’ennesimo tentativo di sterilizzare il web allargando a esso le regole previste per la stampa tradizionale.”
Tutto lascia supporre che la protesta contro la “legge-bavaglio”, iniziata in rete e poi proseguita nelle piazze, non abbia alcuna volontà di fermarsi.
Francesca Garreffa