CASORIA, 27 Settembre 2011– Lo avevano annunciato e oggi arriva il presidio degli oltre quattrocento operai dello stabilimento dell’Alenia. Tre ore di sciopero per raggiungere la sede del Comune dove ad attenderli c’è un consiglio comunale straordinario, per scongiurare la chiusura del sito casoriano.
Lo scorso 16 settembre è stato presentato il nuovo piano di ristrutturazione e riorganizzazione, dove si prevede la chiusura di tre stabilimenti storici del maxi indotto dell’industria aeronautica del gruppo Finmeccanica. Venezia, Roma e Casoria. Con la fusione di Aermacchi e di Alenia Sia in Alenia Aeronautica sono stati dichiarati 1200 esuberi e l’esternalizzazione di attività di logistica e magazzini per cinquecento lavoratori.
Replica Antonio Andreozzi responsabile territoriale della Fiom-CGIL: “Devono spiegarci perché si decide la fusione di un indotto più piccolo con uno attivo al 100%. Siamo convinti che ci sia una volontà politica a dettare la chiusura degli stabilimenti. A Casoria ci sono seicentomila metri quadri di aree dismesse e non vogliamo che anche questo sito diventi una fabbrica abbandonata”.
Commenta Vincenzo, operaio: ‘Durante la presentazione del piano industriale a Roma è stato sostenuto che il trasferimento della sede legale di Pomigliano equivale a quello di un ufficio o di computer, ma non è così. Sappiamo benissimo che questo trasferimento comporterà che le tasse saranno versate alla Regione Lombardia a non più a Lazio e Campania. Le decisioni saranno prese a Nord, diventeremo solo un indotto dell’industria del Nord. E’ un processo di colonizzazione”.
Elena Petruccelli