ROMA, 28 Aprile – Sembra un sogno ma è la realta si chiude l’era, della canna libera nei coffee shop olandesi. La decisione è stata presa dal tribunale distrettuale dell’Aja ,che ha respinto il ricorso dei gestori dei locali, di fatto vietando dal primo maggio la vendita di cannabis agli stranieri.
La decisione però non ha trovato impreparato gli antiproibizionisti e i gestori dei locali, per i quali pende un sostanzioso calo degli introiti, che hanno fatto ricorso al tribunale.. La norma entrerà in vigore dalla prossima settimana nelle prime tre province pilota nel sud dei Paesi Bassi (Zelanda, Brabante e Limburgo-Nord), al confine con Belgio e Germania, e nel 2013 anche ad Amsterdam e a tutta l’Olanda. La Corte però ha dato questa sentenza: “Il giudice respinge la richiesta. La norma non viola i principi fondamentali della legge contro la discriminazione”.
Per il futuro i 670 coffee shop olandesi saranno dei circoli chiusi con un massimo di 2.000 membri registrati, tutti residenti nei Paesi Bassi e di età superiore ai 18 anni. C’è rassegnazione e dispiacere dalle parole del sindaco di Amsterdam Eberhard van der Laan: “Temo che il divieto riduca drasticamente il turismo in città, visto che almeno un terzo degli stranieri va nei coffee shop. Il partito dei favorevoli vede invece nello stop un modo per arginare ingorghi, rumori notturni e criminalità e per limitare l’afflusso di milioni di stranieri che andrebbero nei Paesi Bassi per le canne”.
Era dal 1976 che i Paesi Bassi tolleravano la vendita nei coffee shop e il possesso di meno di cinque grammi di cannabis. Ad ottobre il governo aveva lanciato un piano per vietare una varietà molto potente della cannabis ,denominata ‘skunk’ ,inserendola nella stessa categoria di eroina e cocaina, per i potenziali effetti e disturbi psicotici.
Stefano Parisi