LATINA, 6 Giugno – I tagli sulla sanità imposti dal governo regionale travolgono anche le strutture convenzionate del Lazio, fino alla provincia di Latina. E a poco o nulla vale il grido d’allarme che arriva dal territorio, anche per voce del presidente della Provincia Armando Cusani. E così due strutture sanitarie d’eccellenza la clinica “Sorriso sul mare” e la clinica “Città di Aprilia”, rispettivamente a Formia e ad Aprilia, rischiano la chiusura.
I due casi sopracitati sono emblematici del nuovo riassetto della rete sanitaria regionale, due strutture di eccellenza ora sull’orlo della chiusura. Il primo caso, “Sorriso sul mare”, è una casa di cura neuropsichiatrica che il decreto del commissario Renata Polverini ha trasformato in una struttura residenziale terapeutico riabilitativa. Un numero complessivo di 135 posti letto, pienamente funzionanti quando la clinica operava a pieno regime. Ma ora il provvedimento ha modificato radicalmente i livelli assistenziali, l’offerta sanitaria e di conseguenza anche l’occupazione tanto da costringere la proprietà a collocare in mobilità, dallo scorso febbraio, 39 lavoratori. Altro caso esemplare di una sanità ai minimi termini riguarda la clinica Città di Aprilia. Qui la Regione continua a non pagare i servizi accumulando debiti e non consentendo alla struttura di operare nella piena efficienza.
Così una seconda clinica convenzionata che copre un territorio che va Pomezia al capoluogo pontino, con 150 posti letto, 34mila prestazione di pronto soccorso 2mila interventi chirurgici all’anno, ha le sale operatorie vuote e interi reparti non più utilizzati. Ad Aprilia si lavora al 50% delle potenzialità. “Sarà forse un caso – accusa il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani – ma da anni persiste un inconfutabilmente dato: la Regione Lazio continua imperterrita a non considerare le esigenze e le urgenze del territorio pontino procurando di fatto notevoli danni economici e sociali. Eppure le soluzioni per la salvaguardia della clinica Sorriso sul Mare ci sono tutte, anche in virtù della legge sugli ospedali psichiatrici giudiziari. Altro caso esemplare dello scasso che si sta compiendo sulla sanità laziale, a prescindere dal rientro dal deficit, è quello della struttura Città di Aprilia, che offre numeri importanti che rappresentano l’opportunità di un sostanziale alleggerimento per gli intasati ospedali della Capitale e per il Santa Maria Goretti di Latina. Le colpe della clinica Città di Aprilia? Nessuna. Eppure la Regione Lazio ha ritenuto che le spese per la sanità di Aprilia fossero uno spreco, con il risultato è che sui 150 posti letto disponibili la struttura ne sta utilizzano neanche 60. Però il budget regionale è fatto salvo. Ancora una volta a danno della qualità dell’offerta sanitaria che si propone ai cittadini della provincia pontina”.
Cusani si lancia dunque nell’ennesima difesa del territorio, impugnando di nuovo carta e penna per scrivere alla Regione e sostenere le ragioni delle due strutture sanitarie. L’obiettivo: chiedere alla Polverini di “dispensare a tutti i cittadini, in egual misura, servizi di buona sanità”.
Antonia Silvestro