VITERBO, 7 Aprile – Non si conoscono ancora le quantità e il tipo di esplosivo depositato all’ingresso di un ufficio in provincia di Viterbo, più precisamente a Fabrica di Roma. L’ordigno ha distrutto l’intera saracinesca calata sulla porta d’ingresso dell’ufficio, polverizzando la vetrina all’interno. I carabinieri della compagnia di Civita Castellana stanno indagando sull’incidente, riconducibile a un gesto intimidatorio nei confronti del titolare dell’ufficio, senza però escludere la pista del tentato omicidio. Oltre i carabinieri, anche i vigili del fuoco sono intervenuti per verificare se l’esplosione avesse causato danni maggiori al palazzo soprastante l’ufficio ridotto a brandelli.
Si suppone per ora, un’accesa lite tra imprenditori causata da diversi affari andati nella direzione opposta a quella prevista dagli impresari in questione. Questa è la pista che i carabinieri di Civita Castellana hanno reputato la più adatta da seguire viste le dinamiche riscontrate, ponendo al centro della vicenda i rapporti tra il proprietario dell’ufficio abbattuto e diversi imprenditori ai quali era stata promessa una cospicua vendita dei loro prodotti edili, e l’esplosione a quanto pare sembra incarnare la risposta negativa di questi ultimi alla mancata vendita e di conseguenza, al mancato profitto considerevole.
Fortunatamente la vicenda non ha riportato alcun ferito, considerando la vicinanza dell’ufficio andato in frantumi, a un ristorante che all’ora dell’esplosione contava ancora qualche cliente. Dopo vari setacciamenti effettuati dai carabinieri, si è potuto constatare la posizione della bomba, che non si trovava all’esterno dell’ufficio bensì all’interno e forse, con un preciso obiettivo.
Valeria Racano