ROMA, 30 Marzo – Serata di paura per due tunisine che passeggiavano a Monterotondo, un paese in provincia di Roma. Le due donne, una delle quali con il volto coperto dallo chador, sono state aggredite, accerchiate, insultate e poi picchiate da un gruppo di giovani, sotto gli occhi di decine di persone che passeggiavano lungo via Buozzi, al centro della cittadina.
“Siete musulmane, vi vestite come kamikaze. Tornatevene a casa”. Così hanno insultato le giovani donne di 35 e 38 anni, che da tempo risiedono a Monterotondo con le loro rispettive famiglie. Le donne, in seguito all’aggressione, sono state portate tramite ambulanza all’ospedale. La prima è stata dimessa con pochi giorni di prognosi per un colpo al collo, mentre più serie sono le condizioni per la seconda donna, che è stata tenuta in osservazione. Uno dei bulli l’ha presa a pugni sul volto, ma le sue condizioni generali di salute non sembrano essere troppo gravi.
L’aggressione della due tunisine risale alla tarda serata di mercoledì ed è avvenuta sulla Passeggiata del paese, dove sono intervenuti i Carabinieri a seguito della rissa scoppiata fra quel gruppo di bulli e le due donne. Non è ancora chiaro il motivo che ha fatto scatenare la lite, forse una spinta di troppo nella calca delle persone che camminavano sulla strada, o qualche sguardo o apprezzamento di troppo, fatto sta che gli aggressori non si sono fermati neanche di fronte al fatto che avevano dinanzi a loro due donne e che i passanti si sono solo avvicinati, spinti dalla curiosità, ma che nessuno è intervenuto.
Le donne hanno tentato di liberarsi come potevano degli aggressori, ma non ci sono riuscite, nonostante sia intervenuto anche il fratello di una di loro. Di lì a poco è intervenuta l’ambulanza che ha portato le donne in ospedale. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Monterotondo sono scattate immediatamente e il giovane aggressore, incensurato, è stato rintracciato poco dopo. All’inizio ha negato le accuse, ma poi ha confessato l’accaduto. Il ragazzo ieri in caserma, dove è stato denunciato per lesioni personali, percosse e delitti contro i culti ammessi nella Repubblica, ha chiesto scusa alle vittime. Ma le indagini non sono concluse: i militari stanno cercando anche di individuare gli altri componenti del gruppo.
Sabrina Bachini