FROSINONE, 16 Febbraio – Nel corso di una verifica fiscale ad una cooperativa del capoluogo ciociaro impegnata nel settore dei trasporti di merci su strada, la Guardia di Finanza ha portato alla luce un meccanismo di utilizzo e di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tale meccanismo è alla base di una maxifrode fiscale che ammonta a oltre 31 milioni di euro. Nella dichiarazione dei redditi, infatti, la cooperativa indicava una serie di costi non veritieri derivanti da fatture inesistenti emesse da una società romana.
La Guardia di Finanza ha appurato che l’amministratore della cooperativa, denunciato con l’accusa di evasione fiscale e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, era intenzionato a rendere quanto più redditizia possibile l’attività, aumentando in maniera fittizia i costi di gestione attraverso una serie di meccanismi contabili che gli hanno permesso notevoli vantaggi a livello fiscale. Le Fiamme Gialle stanno ora verificando anche altre società di Frosinone alle quali la cooperativa aveva emesso fatture per operazioni inesistenti.
Nel frattempo a Salerno, sempre nell’ambito dell’attività di lotta all’evasione fiscale, la polizia finanziaria ha eseguito una complicata operazione nei confronti di un’azienda che operava nel settore della telefonia mobile. Le indagini hanno permesso di scoprire che l’azienda era al centro di una cosiddetta “frode carosello”, cioè un sistema di frode all’IVA intracomunitaria, effettuata attraverso l’uso di fatture false. L’azienda era riuscita ad evadere l’IVA per oltre 17 milioni di euro e l’IRAP per ben 47 milioni.
Augusto D’Amante