ROMA, 24 OTTOBRE – Hanno detto no al carcere. La punizione maggiore che verrà inflitta ai giornalisti considerati troppo libertini sarà una multa che andrà dai 5 mila ai 100 mila euro, a seconda della gravità e del livello della diffamazione, e l’interdizione della professione da 1 a 6 mesi.
Oggi si è infatti discusso in Aula il Decreto di Legge sulla diffamazione – ddl Salva Sallusti – già passato ieri in Senato, alla Commissione Giustizia. Peccato che si siano presentati in pochi e l’Aula fosse semivuota. E’ stata inoltre mossa un’ulteriore richiesta da parte di molti presenti – ma in primo luogo dai senatori del PdL – quella di introdurre nel testo un riferimento ai siti internet, blog e motori di ricerca. Argomento questo che ha visto molto contrariato invece il senatore del Pd Vincenzo Vita, che non ha dato il suo benestare a questa modifica.
Ricordiamo che questo provvedimento è nato appunto per evitare la carcerazione del giornalista ed ex direttore di Libero, Alessandro Sallusti, che secondo la Cassazione deve scontare la condanna a 14 mesi di reclusione, senza attenuanti. Lo scopo di questo ddl è di intervenire a difesa del singolo laddove si venga ad intaccare, tramite mezzo stampa, l’immagine o la reputazione dello stesso. Intanto Sallusti, che ha già rinunciato all’affidamento ai servizi sociali, commenta così l’evolversi della vicenda che lo vede protagonista: “Non si può dare del delinquente a un giornalista che non ha mai subito altre condanne”.Si attende per oggi il voto finale sul provvedimento.
Norma Pasi