Nubifragio a Lipari: l'emergenza continua

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LIPARI, 17 SETTEMBRE – E’ passato un solo giorno dal violentissimo nubifragio che ha colpito l’arcipelago delle Eolie e già si contano i danni, che ammontano a circa 30 milioni di euro. A Lipari nessuno ricorda un’alluvione così devastante in tempi recenti. L’ultima risale al 1860. “E meno male che è durata solo due ore, perché sarebbe stata la fine; anche stavolta San Bartolomeo ha protetto la sua isola”, hanno detto alcuni anziani.

Il violento nubifragio ha provocato gravissimi danni sull’isola e il sindaco Marco Giorgianni ha disposto con un’ordinanza che le scuole rimangano chiuse. E’ stato inoltre chiesto lo stato di calamità naturale al governo Monti, alla Protezione civile, al governo regionale. La causa principale che ha provocato la piena del fiume è stata la discarica abusiva di materiale da risulta che viene utilizzata da trent’anni nel costone di Annunziata. Tutto il dirupo è crollato lungo il torrente di Valle che ha trascinato di tutto.

LA SITUAZIONE: Il fiume ha allagato la scuola media tanto che il preside Renato Candia è stato costretto a far evacuare il piano terra e a trasferire i 200 ragazzi in sicurezza al primo piano. L‘acqua ha invaso corso Vittorio Emanuele. Stessa situazione in località Ponte. Lungo la via Roma è finito di tutto: vecchi elettrodomestici, motorini, biciclette e il fango ha sommerso alcune auto, allagando case e negozi. A Canneto e a Calandra è stato un disastro. La montagna di detriti di pomice si è riversata nella strada e un bus e diverse auto sono state quasi sommerse. Analoga situazione lungo tutti gli altri torrenti. Ad Aurora sono state sollevate cinque auto. Gli isolani sono rimasti “sequestrati” in casa per alcune ore. Il sindaco ha avuto parole di elogio per la forestale, i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia municipale, i volontari della protezione civile, gli operai comunali e le ditte locali che si sono prodigate con ruspe e mezzi meccanici riuscendo a tempo di record a bonificare e ripulire le vie principali. All’opera con scope e pale anche tanti abitanti, turisti e villeggianti. I tecnici sono al lavoro per mettere in sicurezza il costone di Annunziata e soprattutto i torrenti dell’isola (compreso quelli di Lingua a Salina), anche se non sarà facile. Negli ultimi decenni quasi tutti i corsi d’acqua sono diventate strade dove sono stati costruiti palazzi.

LA POLEMICA SUL WEB. Scoppia la polemica sul web dove rimbalzano le foto e i video realizzati con i cellulari, lettere e recriminazioni, perfino poesie come quella di Giovanna Giardina, un attacco al governo (regionale) assente e anche all’uomo che non tiene conto della natura: “L’omu da natura ‘un teni cuntu e a ogni occasioni poi nni presenta u cuntu…”. Perché il conto la natura lo presenta sempre, come ripetono Luigi Barrica e Bartolino Leone, due storici corrispondenti di giornali e agenzie, stavolta insieme per un appello a difesa del Castello di Lipari. E si legge ancora: “L’acqua piovana non avendo sbocchi si infiltra nel sottosuolo provocando una pressione ai blocchi di pietra…”.

Valentina Ferrari

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