Naufragio al largo di Lampedusa, un morto e 76 dispersi

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PALERMO, 7 SETTEMBRE – Ancora non cessa il repentino arrivo di gommoni stracarichi di immigrati sulle coste italiane, e anche questa volta, le pessime condizioni del mare hanno provocato l’ennesima tragedia. Il naufragio del gommone carico di immigrati è avvenuto la scorsa notte a 12 miglia dalle coste dell’Isola di Lampedusa. Dalla tarda notte di ieri le motovedette della capitaneria di porto e della GdF, stanno perlustrando la zona del naufragio in cerca di superstiti. A bordo si trovavano 110 cittadini tunisini che erano partiti clandestinamente due giorni fa dalle coste della provincia di Sfax, ha confermato il Ministero degli esteri della Tunisia.

Il Ministero nordafricano ha annunciato in un comunicato che invierà un delegato a Lampedusa per seguire sul posto le operazioni di ricerca, al fianco delle autorità competenti. Al momento, a quanto affermato dalla Capitaneria di Porto, sono stati tratti in salvo 56 migranti. Alcuni di loro avevano raggiunto a nuoto la vicina isoletta di Lampione. Un uomo è stato salvato in alto mare da un elicottero, mentre altri sono stati recuperati dalle imbarcazioni Nato e della Guardia di Finanza. Tra i superstiti, anche una donna in stato di gravidanza, le cui condizioni non desterebbero preoccupazione.

Al contrario di quanto affermato ufficialmente, i superstiti parlano di almeno 136 persone presenti sull’imbarcazione, di cui 120 uomini 10 donne e 6 bambini. Dalle prime ricostruzioni della Guardia Costiera, è emerso che alle 18 di ieri, un cittadino tunisino che si trovava a bordo, aveva contattato la Capitaneria affermando di trovarsi a 15 miglia dalle coste, e che il gommone imbarcava grosse quantità di acqua. Il bilancio provvisorio è di un morto e oltre 70 dispersi, bilancio destinato a peggiorare col passare delle ore. Le squadre impegnate nelle ricerche sono tre unità militari Nato, due motovedette della Guardia costiera, due della Guardia di Finanza, una dei carabinieri, un velivolo della Guardia Costiera, uno lussemburghese del FRONTEX, tre gruppi diving. Oltre agli operatori del III Nucleo Sub della Guardia Costiera provenienti da Messina e numerose unità di privati e pescatori.

Stefano Roselli

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