REGGIO CALABRIA, 7 SETTEMBRE – I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di R. P., di anni 42, originaria di Reggio Calabria, direttrice dell’Ufficio Postale di un paese nel Reggino, ritenuta responsabile del reato di peculato.
Il provvedimento deriva dall’attività d’indagine condotta dai magistrati della Procura della Repubblica di Palmi, diretti dal procuratore capo dott. Giuseppe Creazzo, avviata quando la titolare di un libretto di deposito postale, avendo accertato alcuni ammanchi di denaro dai propri titoli di risparmio, si è rivolta ai Carabinieri.
Le indagini hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti, accertando che la direttrice dell’ufficio postale del piccolo centro pre-aspromontano aveva sottratto, in più occasioni ed in danno di diversi correntisti postali, ingenti somme di denaro dai loro depositi di risparmio, approfittando a volte anche dell’età avanzata dei titolari dei libretti postali.
La donna, direttrice dell’ufficio postale e unica impiegata, ha sfruttato per oltre due anni la sua posizione all’interno dell’unico ufficio con funzioni bancarie del paese per raggirare i risparmiatori. Ha eluso il sistema informatico, sfruttando la procedura, consentita solo in casi eccezionali e prevista per affrontare i guasti alla rete, che permette all’impiegato di ritornare temporaneamente al lavoro manuale. Incassava così le somme depositate da correntisti e intestatari di libretti, spesso persone anziane, prendendone nota manualmente, e facendo poi sparire la somma. Oltre 700.000 euro sottratti ai risparmiatori: somma più che considerevole se si tiene presente che il paese conta circa 800 abitanti.
È stato l’impiegato che sostituiva la direttrice in ferie a dare la spiacevole notizia alla cliente. In questi due anni, a tutti i clienti che si erano recati all’ufficio per verificare i risparmi, la direttrice aveva addotto guasti al sistema informatico, depositando poi realmente le somme sui conti per evitare allarmi. Ma le ferie dal lavoro l’hanno tradita: da lì il panico e le indagini, brevi ma efficaci, che hanno portato alla luce la truffa che conta per adesso 18 vittime.
La donna è stata condotta in carcere ed è stato sequestrato il suo conto corrente, che però contiene poche migliaia di euro. In tempi brevi, ha spiegato il procuratore aggiunto di Palmi Emanuele Crescenti, inizierà il processo per restituire le somme ai truffati, grazie anche alla proficua collaborazione tra Procura, Carabinieri e Polizia Postale, che hanno condotto le indagini, e al prezioso aiuto di Poste Italiane che si sono messe a disposizione sia per ricostruire i fatti che per accelerare le pratiche di rimborso.
Sabrina Bachini