SASSARI, 3 AGOSTO – Avevano inventato un protocollo terapeutico ad hoc per curare varie forme di patologie neurodegenerative, tra le quali anche il morbo d’Alzheimer. La chiamavano psiconeuroanalisi, ma in realtà si trattava di brutali torture psichiche e fisiche. Si andava da legatura di mani e piedi a gettiti d’acqua gelida sul volto, passando per strizzamento di capezzoli piuttosto che pressione su testicoli. A volte si optava per l’umiliazione di lasciare il paziente sul wc per ore o si cercava di fargli perdere il sonno, costringendolo a notti in bianco. Queste sono solo alcune delle tecniche utilizzate dai neurologi Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio per curare malattie degenerative anche molto gravi. Dopo un’indagine molto dettagliata durata quattro mesi, i carabinieri hanno fatto scattare le manette per quindici persone, tra le quali quattro medici e un consigliere regionale Pdl, Antonello Peru.
I malati, alcuni anche molto anziani, venivano trasferiti in abitazioni- lager a Ittiri, in provincia di Sassari, dove venivano sottoposti a maltrattamenti fisici e vessazioni psicologiche non indifferenti. L’indagine è stata aperta dopo che il 30 marzo scorso Davide Casu, ex presidente dell’associazione Aion Onlus, si è presentato in caserma a Sassari ed ha raccontato ai carabinieri cosa succedeva realmente all’interno della struttura, creata apparentemente per portare avanti questa pseudo-terapia. Pseudo perché in primo luogo non aveva validazione scientifica e inoltre perché veniva applicata da collaboratori di Dore, nessuno dei quali abilitato alle pratiche mediche, e anche da familiari che credevano cecamente nella sua utilità. Lo scorso aprile due pazienti sono finiti in ospedale e tutto il personale medico si è dato un gran da fare perché non trapelasse alcuna notizia sul perché.
Arrestato anche il consigliere Peru, che è agli arresti domiciliari, in quanto si sarebbe preoccupato in prima persona di stipulare una convenzione tra la Asl di Sassari e l’associazione Aion per la concessioni di locali nell’ospedale Alivesi a Ittiri, con la promessa di future collaborazioni.
Federica Sterza