LECCE, 3 AGOSTO – È stato definito fin da subito un “agguato dai contorni anomali”. Così la polizia descrive l’uccisione di Valentino Spalluto, 20 anni, morto ieri durante l’allestimento di un ponteggio per il concerto di Laura Pausini. Uno scooter di grossa cilindrata guidato da una persona ben nascosta da un casco nero è stato visto allontanarsi dopo che due colpi di pistola sono stati sparati alla testa e al braccio del giovane operaio. Tempestivo l’arrivo dei medici del 118 che hanno trasportato il ragazzo all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è stata constatata la morte del giovane.
Era stato chiamato per l’allestimento del palco in vista del concerto di Laura Pausini che si terrà sabato sera. Il giovane non faceva parte dello staff della cantautrice romagnola ma della struttura fieristica leccese. Dalle prime ricostruzioni è emerso che Valentino stava lavorando al montaggio di un ponteggio in piazza Palio insieme al suocero, titolare della ditta che si stava occupando del montaggio del palco all’interno della fiera di Lecce. Verso le 17 i due spari, secchi, precisi. Sul luogo dell’omicidio sono arrivati la Squadra Mobile di Lecce e i Carabinieri che hanno interrogato per ore tutti gli operai presenti al momento dell’agguato. Nessuno ha potuto dare informazioni rilevanti per l’identificazione dell’assassino.
Gli agenti di polizia preposti al caso non escludono alcuna pista ma con ogni probabilità era proprio lui il bersaglio del killer. Valentino proveniva da Surbo, in provincia di Lecce. Il comune è particolarmente rinomato nell’area del Salento per essere una delle roccaforti della criminalità organizzata. A carico del giovane risulta solo una segnalazione all’autorità giudiziaria per uso di sostanze stupefacenti. Non balza agli occhi dunque alcuna motivazione per la quale sarebbe dovuto essere il bersaglio della criminalità.
Federica Sterza