BOLOGNA, 2 AGOSTO – 2 agosto1980: sono le 10.25 di una caldissima mattina di metà estate, il 2 agosto del 1980, quando una bomba esplode nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. L’esplosione è violentissima: provoca il crollo delle strutture sovrastanti le sale d’aspetto di prima e seconda classe dove si trovano gli uffici dell’azienda di ristorazione Cigar e di circa 30 metri di pensilina e investe anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. Il bilancio finale è di 85 morti e 200 feriti. Uno degli atti terroristici più gravi del dopoguerra ferisce una città intera, che ancora oggi chiede verità e giustizia. Per la strage di Bologna sono stati condannati in via definitiva Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. La procura di Bologna ha aperto sulla strage un fascicolo bis e indagato due terroristi di sinistra, Christa Margot Frolich e Thomas Kram, tedeschi entrambi ex membri del gruppo di Carlos lo Sciacallo. Eppure la verità su ciò che accadde quel 2 agosto del 1980 sembra essere ancora lontana.
COMMEMORAZIONE: Oggi per le vie del capoluogo emiliano è stata organizzata una manifestazione e dopo due anni di assenza, per l’occasione tornerà un rappresentante del governo: sarà presente il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. “Quella bomba alla stazione di Bologna, come le altre di quegli anni, è stata un crimine contro l’umanità, per il disprezzo delle vite umane, per la cieca ferocia e per l’efferatezza”. Così il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha ricordato, intervenendo in Comune a Bologna, il trentaduesimo anniversario della strage.
Cancellieri ha colto l’occasione per ricordare anche “la composta reazione dei familiari, di questa grande città e del popolo italiano che sono un valore assoluto e che si contrappone alle false rappresentazioni di una memoria e di un senso civico debole”.
“Finalmente il Governo ha mandato un ministro e ci ha dato delle risposte. Ora l’importante è che siano dei fatti concreti, ci incontreremo a settembre”. Paolo Bolognesi è soddisfatto del messaggio portato dal ministro Anna Maria Cancellieri, oggi a Bologna. Il ministro ha chiesto che finiscano le contrapposizioni. “Sono d’accordo, bisogna solo cercare la verità – afferma Bolognesi mentre parte il corteo verso la stazione – il problema è che quando cerchi la verità rischi di avere delle contrapposizioni”.
LA LETTERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Giorgio Napolitano ha inviato al presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi, il seguente messaggio: “Nel trentaduesimo anniversario della strage rivolgo il mio pensiero commosso alle ottantacinque vittime di quel vile atto terroristico e agli oltre duecento feriti, rimasti indelebilmente segnati dall’orrore di quella mattina, e sono vicino ai famigliari delle vittime e dei feriti”. “Il decorrere del tempo non lenisce il loro dolore e rinsalda in essi l’impegno nel perpetuare la memoria di uno dei più tragici fatti della storia del nostro paese”, dice ancora Napolitano. “Come ebbi a dire lo scorso 9 maggio – prosegue il Capo dello Stato – il tener vivo, anche nelle sue forme più sofferte, il ricordo delle vittime innocenti del terrorismo consente di trasmettere e condividere il senso della libertà e della democrazia, la volontà di contribuire alla tutela dei principi e dei diritti costituzionali, da qualunque parte vengano insidiati o feriti”.
LE PAROLE DELL’ASSOCIAZIONE DEI FAMIGLIARI: “Finalmente il Governo ha mandato un ministro e ci ha dato delle risposte. Ora l’importante è che siano dei fatti concreti, ci incontreremo a settembre”. Paolo Bolognesi è soddisfatto del messaggio portato dal ministro Anna Maria Cancellieri, oggi a Bologna. Il ministro ha chiesto che finiscano le contrapposizioni. “Sono d’accordo, bisogna solo cercare la verità – afferma Bolognesi mentre parte il corteo verso la stazione – il problema è che quando cerchi la verità rischi di avere delle contrapposizioni”.
Valentina Ferrari