ROMA, 20 LUGLIO – Sono scattati altri due arresti per l’omicidio di Marco Puntorieri. La squadra mobile di Reggio Calabria ritiene che sulla scena del delitto ci sarebbero stati altri due esponenti della cosca Libri-Caridi oltre Domenico Ventura. L’uomo è stato arrestato in seguito all’analisi di un video contenuto in una pen drive, giunta ai carabinieri del Rione Modena di Reggio Calabria lo scorso marzo, accompagnata da una lettera anonima.
Puntorieri era un calabrese di 41 anni, disoccupato. L’uomo era uscito dal carcere qualche anno prima, dopo aver scontato una condanna per associazione mafiosa. Da tempo si era però allontanato dalla cosca Libri-Caridi, alla quale era stato ritenuto affiliato, e aveva aperto un’impresa di pulizie. Scomparso nel nulla il 15 settembre 2011, la moglie ne denuncia la scomparsa. Il ritrovamento del furgone dell’uomo nel sottoponte Armo, in una zona a sud di Reggio Calabria, e la scoperta di alcune tracce ematiche e di frammenti ossei poco lontano hanno subito portato gli inquirenti a ritenere che l’uomo fosse stato vittima di lupara bianca. A sei mesi dalla scomparsa, la svolta: il video contenuto su una chiavetta USB mostra Puntorieri insieme a Ventura. I due parlano tranquillamente, poi escono dallo schermo. Si sentono distintamente due spari. Ventura appare a quel punto su un furgoncino insieme ad un altro uomo mentre lasciano la zona. Oggi sono scattati altre due ordinanze di custodia cautelare per i presunti responsabili dell’omicidio. I due sono accusati anche di occultamento di cadavere, dal momento che il corpo non è mai stato ritrovato.
I dettagli dell’operazione “Armo”, così denominata dalla procura distrettuale antimafia, verranno illustrati oggi in una conferenza stampa che si terrà alle 11 in questura a Reggio Calabria.
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Federica Sterza