ROMA, 18 LUGLIO – Marcello Dell’Utri non è certo un nome nuovo per la Procura di Palermo. Il senatore Pdl è infatti già stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nel caso che riguarda le trattative Stato-mafia per porre fine alla stagione dello stragismo degli anni ’92-‘93. Condannato in primo grado e in appello, la sentenza è stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Mentre oggi si riapre il processo d’appello, Dell’Utri è stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. Secondo quanto riportato da “La Repubblica”, l’ex premier è stato convocato lunedì mattina dai pm come teste e parte offesa, ma non si è presentato opponendo il legittimo impedimento. Vari i punti da chiarire, sia in merito ai presunti rapporti tra Dell’Utri ed esponenti mafiosi, sia riguardo la compravendita di una villa sul lago di Como appartenente al senatore da parte di Berlusconi. Il nodo della questione riguarda la somma versata dall’ex Presidente del Consiglio, 21 milioni di euro a fronte dei 9 milioni stimati da una perizia sull’immobile del ‘94. I magistrati hanno espresso dubbi sulla congruità del prezzo pagato. L’ipotesi è che servisse a comprare il silenzio del senatore che minacciava di raccontare ai pm dettagli sui rapporti di Berlusconi con la mafia.
Secca la risposta di Dell’Utri: “ Io non ho ricattato nessuno, soprattutto il mio amico Silvio”. Riguardo al prezzo contestato, il senatore ha affermato che la casa fu valutata 9 milioni quando era ancora in costruzione, ma che il prezzo reale era di 30 milioni. “ Io ci ho perso, perché la villa l’ho venduta 20 e vale 30”. Infine si scaglia contro i magistrati , a suo dire “morbosi”, e dice: “ Questo è un processo politico, non l’avete ancora capito?”.
Simili le dichiarazioni di esponenti politici vicini a Dell’Utri. In una nota del segretario del Pdl Angelino Alfano si legge: “ Ancora una volta apprendiamo dell’ennesima replica di uno stanco copione. Si avvicinano le urne e torna il desiderio di aprire la campagna elettorale per via giudiziaria”. Diversa la reazione del procuratore aggiunto Antonio Ingoria che, ai microfoni di Sky Tg24, ha detto di non smentire le indiscrezioni giornalistiche. Silvio Berlusconi, invece, attraverso una nota di Palazzo Grazioli, ha dichiarato che tutte le dichiarazioni a lui attribuite dal quotidiano “La Repubblica” sono destituite di ogni fondamento”.
Federica Sterza