ROMA, 1 Luglio – Quattro subacquei hanno perso la vita in seguito ad un’immersione svolta all’interno della “Grotta del Sangue” di Palinuro, località marittima del parco del Cilento, dove sono rimasti intrappolati. I quattro sub, tra i quali vi era una donna e un istruttore, avevano dato il via all’immersione nella mattina di sabato. La Capitaneria di Porto è stata allertata dagli altri quattro componenti della squadra di sommozzatori che sono riusciti a fuoriuscire dall’antro e a raggiungere la superficie. Le ricerche sono state avviate intorno a mezzogiorno. A rendere poco agevole il recupero dei corpi dei sommozzatori è stata la presenza di un cunicolo posto all’interno della grotta, che ha impegnato i soccorritori per molte ore.
Tangibile la disperazione e il dolore dei familiari e degli amici che hanno assistito al rinvenimento dei quattro cadaveri. Il primo corpo a venire estratto dalla “Grotta del Sangue” è stato quello di Andrea Petroni, quarantunenne di Roma, i cui genitori hanno raggiunto il porto non appena appresa la notizia secondo cui tra i sub bloccati vi fosse il figlio. Successivamente è stato portato fuori il corpo di un coetaneo di Petroni, Douglas Rizzo, anche lui romano, ma nativo di Londra, che aveva all’interno della squadra di sub il ruolo di capocordata. Infine sono stati estratti i corpi di Susy Covaccini, trentaseienne di Salerno e di Panaghiotis Telios, il più giovane, un ragazzo di ventitre anni di origini greche ma residente a Reggio Calabria.
All’origine della tragedia potrebbe collocarsi il cedimento strutturale di una parete della grotta, oppure l’oscurità, che avrebbe fatto sì che i sommozzatori perdessero contatto. Viene anche ipotizzato il crollo di una parete del cunicolo che conduce all’uscita della grotta, che poi si sarebbe rivelata una trappola per i corpi dei quattro sub che non sono riusciti a riemergere. Secondo i quattro superstiti, anch’essi posti di fronte al pericolo, la causa madre di questo drammatico incidente sarebbe stato il fango, che, alzandosi dal fondale, profondo circa quindici metri, ha fatto perdere l’orientamento dei sub all’interno della grotta.
Il proprietario dell’hotel “Il Gabbiano”, presso cui soggiornava il gruppo di sommozzatori – ha affermato che non era la prima volta che i sub andavano a Palinuro e li ha definiti “persone eccezionali, amanti dei nostri fondali ma anche esperti del settore”. Ha poi aggiunto: “Non capisco cosa possa essere accaduto. Sono arrivati qui giovedì e dovevano andar via domani. Solo l’avvocato Andrea Pedroni è giunto questa mattina. Ci aveva fatto una sorpresa, non era prevista la sua presenza”.
Vincenza Accardi