Tav: ritornano gli scontri in Val di Susa

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TORINO, 28 GIUGNO – Un anno dopo lo sgombero del presidio dei No Tav a Chiomonte, che diede inizio alla costruzione del cantiere, il movimento contrario alla Torino-Lione è tornato a farsi delimitando ieri sera l’area dei lavori. Secondo i No Tav l’operazione del movimento è riuscita.

LA PROTESTA: Ieri sera un gruppo di manifestanti, circa 200 persone secondo fonti della Questura (500 secondo il movimento), di cui alcuni travisati, dopo aver raggiunto l’area recintata intorno al cantiere della Torino-Lione in Val Clarea, hanno lanciato pietre, fumogeni, e petardi all’indirizzo delle forze dell’ordine e hanno tentato di aprire varchi nella recinzione tagliando le reti in due punti. Per respingerli le forze dell’ordine hanno utilizzato idranti e lacrimogeni. Contusi due poliziotti colpiti dalle pietre. Danneggiate dagli oggetti tirati anche alcune torri faro.

Tutto era iniziato con una ”passeggiata” e una cena al sacco per ricordare lo sgombero di un anno fa e la tensione era poi salita con il buio, intorno alle 22. Il tutto è durato circa due ore e i manifestanti si sono poi allontanati.

L’iniziativa era stata annunciata nei giorni scorsi sui siti del movimento, per ”ricordare” lo sgombero del 27 giugno 2011. E sul web i No Tav assicurano che ”il boicottaggio attivo del cantiere” proseguirà. ”La lotta ha i suoi tempi – aggiungono – e a rotazione la valle e i suoi comitati segneranno la loro presenza a Chiomonte, a Giaglione, a Venaus e ovunque sarà necessario. Allo stesso modo si continuerà nella pressione alle ditte con le campagne aperte nei mesi passati. Nonostante i compagni in carcere, gli arresti domiciliari e le inchieste, il movimento non ha paura, anzi, rilancia l’iniziativa – concludono – e si rafforza”.

Valentina Ferrari

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