ROMA, 27 GIUGNO – Faceva parte di una comitiva che ieri era in escursione sul monte Calvana (i cui rilievi oscillano tra i 700-800 metri di altezza), nella provincia di Prato, Franco Lori, il bambino di 11 anni che ha perso la vita dopo aver camminato a lungo sotto il sole cocente, la cui eccessiva temperatura, unita all’affaticamento dovuto ai numerosi chilometri percorsi, gli ha procurato un irreversibile arresto cardiaco. Il bambino non è riuscito a superare la grave crisi ed ha smesso di vivere nel pomeriggio di ieri presso il Policlinico Careggi di Firenze, dove era stato trasportato con un elicottero e ricoverato in gravissime condizioni.
La gita era stata organizzata da una comitiva parrocchiale proveniente da Paperino, una frazione della città toscana di Prato, che è abituata a svolgere escursioni di questo tipo. Tra i partecipanti vi erano circa settanta ragazzi, dell’età compresa tra gli otto e i sedici anni, i quali sono stati accompagnati da qualche adulto, tra cui il parroco di San Martino a Paperino, don Carlo Gersi.
Il bambino che ha perso la vita non è stato l’unico ad accusare malori dovuti alla protratta esposizione al sole, la cui temperatura si è rivelata intollerabile. Gli altri ragazzi, fortemente affaticati e disidratati, sono stati raggiunti da un elicottero dei vigili del fuoco nonché da altri mezzi e trasportati verso la caserma provinciale dei vigili del fuoco di Prato, dove uno staff medico ha potuto sottoporli ad una visita e constatare che le loro condizioni non risultano gravi. La visita ha permesso di rilevare soltanto un accentuato quanto prevedibile affaticamento. A carico di ignoti risulterebbe essere il fascicolo aperto dalla Procura di Prato. Stando alle affermazioni degli inquirenti “le indagini sono a 360 gradi”, tant’è vero che non è stata esclusa nemmeno l’ipotesi che all’origine del malore del bambino si ponga un problema congenito. Entro la giornata di oggi, comunque, si dovrebbe ottenere qualche informazione in merito all’autopsia, la quale al momento non sarebbe stata ancora disposta.
Vincenza Accardi