PISA, 22 Giugno – Vestiti e travestiti da prostitute, muniti di sex-toys e biancheria intima in bella mostra per protestare contro l’ordinanza anti-prostituzione adottata dal Comune di Pisa. Ieri pomeriggio un gruppo di manifestanti hanno invaso la sala regia durante il consiglio comunale. Dopo un sit-in in piazza XX Settembre i manifestanti sono saliti al quarto piano di Palazzo Gambacorti con striscioni, megafoni e finte multe per “abbigliamento indecente” poi distribuite ai consiglieri, interrompendo la riunione comunale. La manifestazione è durata fino a quando non sono intervenuti i carabinieri per riportare la calma. Ma la seduta ormai era sciolta.
I Comuni di San Giuliano Terme, Pisa e Vecchiano avevano già fatto il punto sull’ordinanza scatta il 1° giugno. ”L’ordinanza è moralizzatrice, bacchettona, e non affronta il problema nella sua vera complessità”, hanno spiegato i manifestanti. Il provvedimento prevede una multa di 300 euro che dovrà essere pagata da chi farà salire sulla propria auto una prostituta, contratterà prestazioni sessuali o parcheggerà in zone frequentate dalle “lucciole”. Questo è quanto previsto della nuova ordinanza dei per cercare di allontanare i clienti “estivi”, probabilmente turisti, dalle strade della zona. La stessa sanzione è prevista per chi sosterà sul ciglio della strada in atteggiamenti e vestiti inequivocabili. Ma i sindaci non si sono fermati alle multe, e sosterranno anche un’azione di supporto per le vittime dello sfruttamento e della tratta della prostituzione.
La legge, che rimarrà in vigore fino al 30 settembre, ha portato lo scorso anno a 40 multe da 300 euro fatte ad altrettanti clienti, quasi una al giorno. Secondo le stime comunali, grazie ai blitz, il fenomeno sarebbe calato di circa il 20%.
Valentina Ferrari